venerdì 31 maggio 2013

L'alfabeto di Enzo, concorso per le scuole in ricordo di Enzo Melegari

Si avvicina il giorno delle premiazioni, per le scuole veronesi secondarie di secondo grado, che hanno partecipato al concorso di ProgettoMondo Mlal in ricordo di Enzo Melegari.
Sociologo veronese e obiettore di coscienza, Melegari è stato un protagonista del movimento di solidarietà e cooperazione internazionale dagli anni Settanta fino alla prematura scomparsa nel 2002. Uomo di pensiero, mediazione, dialogo, scambio e ascolto, ha elaborato molti dei progetti di Educazione allo sviluppo rivolti a scuole e giovani, in America latina come in Europa, sui temi appunto dei Diritti Umani, protagonismo dei giovani, solidarietà e cittadinanza attiva.
Per il decennale della scomparsa, in aggiunta alle molte iniziative di ricordo e di riflessione sul pensiero e sull’opera di Melegari, ProgettoMondo Mlal ha proposto un concorso rivolto agli studenti che si apprestano a diventare maggiorenni: cioè cittadini a pieno titolo del Mondo.
La finalità del concorso è che “l’alfabeto di Enzo”, i concetti-chiave su cui egli ha fondato il suo impegno di intellettuale cristiano, di cooperante e soprattutto di educatore, continuino a parlare ai giovani e rinnovino il loro significato di fronte alle sfide globali di questo inizio di secolo.
Una giuria composta dal Presidente di ProgettoMondo Mlal, Mario Lonardi, dall’On. Luigi Viviani, dal creativo Roberto Solieri, dalla giornalista Daniela Adami e dall’esperta di cinema Giusy Buemi, il 5 giugno alle 11, nell'aula magna dell'Ufficio scolastico provinciale in viale Caduti del Lavoro 3, consegnerà i premi ai tre lavori ritenuti più interessanti sotto il profilo dei contenuti e della proposta di azione.

Programma
Saluti dal presidente di ProgettoMondo Mlal e dall’incaricato dell’Ufficio Scolastico Provinciale
Proiezione del video “Il mestiere di crescere
Premiazioni

Per informazioni: Rossella Lomuscio
educazione@mlal.org
tel. 045 8102105
www.progettomondomlal.org

mercoledì 29 maggio 2013

Una giustizia riparativa in Bolivia

“Se si vuole misurare la civiltà di un paese, bisogna valutare come tratta i propri bambini, le proprie donne, i propri anziani, i propri malati e i propri prigionieri". Da questa riflessione di Voltaire (scritta nel Saggio sui costumi e lo spirito delle nazioni) ha avuto luogo a La Paz il Seminario Internazionale "Giustizia Restaurativa, i progressi e le prospettive in Bolivia". L'evento (che ha registrato in tre giorni di attività un coinvolgimento di più di 700 persone, tra operatori del settore giudiziario, operatori dei sistemi carcerari e rappresentanti della società civile e della cooperazione internazionale) è stato organizzato dalla ONG italiana ProgettoMondo Mlal, l'Istituto boliviano Capacitacion y Derechos Ciudadanos, la Direzione Generale delle Carceri e il Ministero della Giustizia, con il contributo finanziario della cooperazione italiana.
L'incontro è stato molto importante per analizzare la pratica della giustizia riparativa in Bolivia. Una serie di relatori d’eccezione hanno messo a disposizione dei partecipanti le loro esperienze e conoscenze per un aggiornamento completo sullo stato di tale settore della giustizia in Bolivia, Brasile, Italia, Perù, Cile e Spagna.
Tra i vari interventi, significativa è stata l’esposizione del ministro della Giustizia, Cecilia Ayllon, sulla necessità di investire nella specializzazione del personale di giustizia minorile e in un approccio riparatorio, ovvero in una trasformazione dell’attuale forma e contenuto del sistema di giustizia penale. A differenza della giustizia penale convenzionale di carattere retributivo, la giustizia riparativa non considera il crimine solo come la lesione di una norma giuridica, ma fondamentalmente come un danno contro persone e relazioni interpersonali. E' quindi necessario responsabilizzare l'autore del reato rispetto alle proprie azioni, coinvolgere la vittima e la comunità nel processo, in modo da poter riparare il danno, e così riconciliare e reintegrare. Durante l’incontro, i vari interventi hanno permesso lo sviluppo di un’analisi della possibilità di introdurre questa nuova formula di giustizia, anche considerando che la stessa giustizia tradizionale nel paese (ad esempio quella indigena) integra i principi della giustizia riparatoria.
Per il caso Bolivia, è particolarmente stimolante l’esperienza pilota del centro Qalauma, situata nella comunità Surusaya della città di Viacha. Questa realtà,  fin dalla sua apertura nel mese di agosto 2011, sta ponendo le basi per un’attuazione concreta della giustizia riparatoria per minori in conflitto con la legge. La metodologia proposta a Qalauma, tra le altre cose, sta permettendo l'applicazione di programmi riparatori che lavorano sulla responsabilizzazione del colpevole, sull'incontro con la propria vittima e che, in pratica, si traducono in azioni e comportamenti che il giovane deve rispettare durante la sospensione condizionale della pena.
Di particolare rilevanza è l'ottimo progresso in termini di processi e tecniche di riabilitazione adottate dal centro Qalauma. Si sono riusciti ad applicare metodi di valorizzazione dell’essere umano e del suo potenziale, così come principi della cultura del buon trattamento e di giustizia riparatoria. Altri elementi da evidenziare nel centro sono gli stimoli, la responsabilità e la partecipazione dei giovani al lavoro di gruppo realizzato nei laboratori professionali e di lavoro-terapia (attività di carpenteria, stampa, industria alimentare, cucito e agricoltura), insieme all'istruzione scolastica, grazie alla recente apertura del Centro di Educazione alternativa "Ana Maria Romero de Campero", realizzato con il sostegno finanziario del governo italiano.
Proprio l'esperienza Qalauma ci porta al vicino Brasile, che sta introducendo il metodo di valorizzazione umana APAC (Associazione per la Protezione e la Cura dei Condannati), i cui principi si stanno progressivamente adottando anche tra le mura di Qalauma (per correggere un "costoso sistema che trasforma persone cattive in persone peggiori"). Il metodo APAC che solo nello stato di Minas Gerais conta 2000 condannati in 30 centri, ha dimostrato una reale capacità nella riabilitazione delle persone, con un tasso di recidiva del 10%,  riducendo la spesa pubblica a  4.450 dollari per ogni prigioniero. Guardando più da vicino il caso del Brasile, si rileva che l’amministrazione penitenziaria senza polizia è stata resa possibile da una maggiore e più efficace collaborazione intersettoriale, che ha beneficiato della partecipazione attiva dello stato, di comunità e di mercati, garantendo la sostenibilità economica e sociale del metodo implementato.
Il nocciolo della questione sta quindi nel passare da una sanzione che colpevolizza, punisce e guarda al passato, in cui i protagonisti sono la legge, il giudice, il pubblico ministero e gli avvocati, a una pace sociale che responsabilizza e scommette sulla riparazione, la riconciliazione e il futuro, coinvolgendo le vittime, l’infrattore e la comunità. Proprio questi attori constituiscono gli elementi fondamentali della giustizia riparatoria.
Anche In Italia, dove esiste da oltre 30 anni un sistema giudiziario specializzato per gli adolescenti fino ai 18 anni, ci sono esempi di questa metodologia. La normativa vigente si basa, sull’impossibilità di interrompere il percorso formativo degli adolescenti. Da qui si è sviluppato un sistema specializzato nella giustizia minorile, investendo nella formazione delle risorse umane, assicurando processi giudiziari veloci (sei mesi al massimo) e riconoscendo ai ragazzi con meno di 18 anni una responsabilità penale ridotta. In coerenza con il paradigma adottato, la privazione della libertà è diventata l'ultima risorsa da utilizzare. Inoltre si è lavorato su misure alternative alla privazione della libertà dei minori di 18 anni, coinvolgendo la comunità e i servizi sociali a livello statale e regionale. Il risultato di questo lungo cammino è che, in Italia, con una popolazione di 60 milioni di abitanti, vi sono solo 500 minori detenuti e 20.000 che beneficiano di misure alternative.
Grazie alle competenze sviluppate nel settore, il governo italiano ha deciso di sostenere la prima iniziativa di giustizia minorile con approccio riparatorio in Bolivia, il centro Qalauma appunto, e sta attualmente valutando la possibilità di finanziare un secondo segmento del programma per continuare a lavorare fianco a fianco con il Ministero della Giustizia e il Ministero del Governo dello Stato Plurinazionale della Bolivia, per condividere le migliori pratiche in termini di riabilitazione carceraria (così come in altri settori della cooperazione italiana come la salute), e contribuire allo sviluppo, alla progettazione e al miglioramento delle politiche del settore pubblico.

tradotto per ProgettoMondo Mlal da Giacomo Rotigliano

2 giugno: Festa della Repubblica che ripudia la Guerra

In occasione della Festa della Repubblica, FOCSIV e i suoi Organismi (tra cui ProgettoMondo Mlal), si uniscono all’appello lanciato dalla CNESC (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile), dalla Rete Italiana per il Disarmo – Controllarmi, dal Forum Nazionale per il Servizio Civile, da ICP e dalla Campagna Sbilanciamoci, per un 2 Giugno che sia veramente di tutti gli italiani.
Negli ultimi anni l’attenzione mediatica sul 2 Giugno si è perlopiù concentrata sulla parata militare dei Fori Imperiali, trascurando invece una parte della società civile che ogni giorno e a vario titolo s’impegna per un’Italia migliore: le forze del lavoro, i sindacati, i gruppi delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile. Questa è l’Italia che va celebrata!
A tal fine, il 2 giugno a partire dalle 11 in piazza Mignanelli, nei pressi di piazza di Spagna a Roma avrà luogo l’evento: “Festa della Repubblica che ripudia la Guerra” durante il quale saranno premiati cittadini che con il loro impegno e la loro testimonianza hanno contribuito a creare e consolidare l’Italia migliore.
Successivamente a partire dalle 14.30 l’evento si trasferirà in via Marsala 42, nella parrocchia del Sacro Cuore, con la visita del Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini a una sede di Servizio Civile. Sarà questa l’occasione per valorizzare le storie di tanti giovani che hanno scelto di mettersi al servizio del bene comune, dei nostri territori e delle nostre comunità. Giovani che dal sud al nord del nostro paese, in ambiti diversi d’intervento, testimoniano con vivacità ed entusiasmo una voglia di mettersi in gioco e di rendersi protagonisti per il futuro della nostra Patria.
Per maggiori informazioni sulla giornata è possibile consultare la pagina: http://www.facebook.com/2giugnoNOguerra

Sempre in occasione del 2 giugno, inoltre, la CNESC, di cui la FOCSIV fa parte e di cui Primo di Blasio, Coordinatore Attività Estero FOCSIV è attualmente Presidente, in condivisione con Movimento Nonviolento, il Forum Nazionale per il Servizio Civile e la Rete Disarmo ha predisposto una lettera da inviare al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Qui sotto il testo completo (clicca qui per il pdf):

Egregio Presidente,
nell’avvicinarsi della celebrazione della Festa della Repubblica, il prossimo 2 giugno ci permettiamo di scriverle ancora una volta per sollecitare e valorizzare un’altra forma di celebrazione, che non associ simbolicamente la nostra Repubblica alla sola forza militare.
Noi crediamo che celebrare la Festa della Repubblica sia anche e soprattutto il valorizzare le tante storie di chi ogni giorno si impegna per il bene del nostro paese, lavorando per la coesione sociale, costruendo storie di pace, di giustizia, di solidarietà.
Una scelta che esprime la volontà e le energie che il nostro Paese è in grado di mettere in campo e che prende le mosse dalla nostra Carta Costituzionale, scritta subito dopo il flagello del secondo conflitto mondiale e proprio per questo tesa al ripudio della guerra stessa. La stessa Costituzione ci indica come fondamento della nostra Repubblica sia la forza del lavoro, e non delle armi. Un lavoro che in questa fase di crisi manca a molti nostri concittadini e concittadine e che quindi è ancora più da valorizzare e celebrare. Perché sul lavoro si fonda il nostro vivere comune.
Noi desideriamo che si riportino al centro i valori fondanti della nostra Repubblica, rappresentati da quelle categorie sociali (vere e proprie forze vive dell’Italia) che hanno davvero il pieno diritto di essere celebrate in occasione del 2 giugno: le forze del lavoro, i sindacati, i gruppi delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile.
In particolare questi ultimi sono ai nostri occhi elementi importanti da celebrare, come simbolo di chi quotidianamente permette al nostro Paese di andare avanti favorendo la coesione sociale e il supporto a quei diritti e servizi senza i quali non si può parlare di vera cittadinanza. Senza dimenticare – poi – che il Servizio Civile oggi è l’unico parziale elemento che riesce a concretizzare quella difesa “non armata” della Patria (prevista del nostro ordinamento) che costituisce una strada innovativa e a noi cara di assolvere al dovere previsto dalla nostra Costituzione all’articolo 52 (Lo ha ribadito in più occasioni anche la Corte Costituzionale).
E quindi tutte le realtà del mondo del Servizio Civile, come negli anni passati, vogliono partecipare a questi festeggiamenti, ricordando il valore della Pace, l’impegno per la giustizia, la ricerca del dialogo, la pratica della nonviolenza soprattutto in questo momento di crisi dove le povertà, le disuguaglianze e le ingiustizie sembrano frantumare ed aumentare la disgregazione sociale sia nel nostro paese che nel resto del mondo.
A 40 anni dalla legge 772 è importante non disperdere – soprattutto nell'attuale momento storico – il patrimonio dell'obiezione di coscienza e della nonviolenza riproponendolo in forme rinnovate e ribadire il valore dell'esperienza di servizio civile nazionale come pratica di costruzione della pace, di rispetto della dignità umana, di riconciliazione pacifica, di ricucitura del tessuto sociale ed umano, pratica di cittadinanza.
Vogliamo festeggiare la festa della Repubblica per riaffermare che solo attraverso l’impegno di tanti si può costruire un paese coeso e solidale, dove la pace è declinata nei tanti piccoli gesti di responsabilità, disponibilità, di dialogo, di ricerca delle ragioni dello stare insieme.
Per tutte queste motivazioni a Lei Presidente della Repubblica chiediamo, viste anche le attuali necessità di sobrietà, di festeggiare la nostra Repubblica senza spendere un euro, valorizzando l’impegno quotidiano di giovani ed enti che al di là della retorica e delle manifestazioni pubbliche sanno calarsi dentro le ferite dei nostri territori e delle nostre comunità e costruire storie di speranza, libertà e democrazia.
Da parte nostra ci impegniamo a rendere vivo il 2 giugno su tutti i territori in cui le nostre realtà sono presenti, per celebrare nelle nostre sedi e con le nostre attività l'Italia che “ripudia la guerra”: apriremo le nostre porte nello spirito dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Un passaggio importante anche per cambiare i simboli (che sono rilevanti per il vivere comune) legati a questa che non è la Festa delle Forze Armate ma di tutta la Repubblica.
E cercheremo inoltre di valorizzare le storie di tanti giovani che hanno scelto di mettersi al servizio del bene comune, dei nostri territori e delle nostre comunità. Giovani che dal sud al nord del nostro paese, in ambiti diversi d’intervento, testimoniano con vivacità ed entusiasmo una voglia di mettersi in gioco e di rendersi protagonisti che riteniamo preziosa per il presente e il futuro di questa nostra Patria.
Il 2 giugno dunque – e sarebbe importante un Suo Patrocinio a riguardo - le nostre organizzazioni terranno aperte le proprie sedi per incontrare i cittadini mentre i giovani in servizio civile nazionale si recheranno nei Comuni colpiti dal terremoto emiliano del Maggio 2012 ci incontreremo il 2 Giugno per testimoniare il contributo concreto che il Servizio Civile nazionale porta alla coesione sociale e alla difesa del Paese. Infine, diversi di noi si ritroveranno in quella giornata a Roma per festeggiare la Repubblica con le categorie già prima ricordate le forze del lavoro, i sindacati, i gruppi delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri…
Ci piacerebbe poterla incontrare, per condividere anzitutto con Lei questo grande abbraccio all’Italia che tutti vogliamo dare.

Rete Italiana per il Disarmo – Controllarmi
Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile – CNESC
Forum Nazionale per il Servizio Civile - FNSC

I bambini lavoratori sul podio del Cinechildren Festival

Ancora un riconoscimento per il lavoro di ProgettoMondo Mlal documentato tra immagini e riprese. Il video “Il mestiere di crescere” ha  infatti ottenuto il terzo premio nella sezione corto documentario al Cinechildren International Film Festival di Schivenoglia, un neonato festival di cinema dedicato ai temi dell’infanzia e dell’adolescenza. Oltre a questo piazzamento d’onore, altri due video di ProgettoMondo Mlal,“Con permesso vogliamo crescere” e “La Scuola tra le nuvole”, sono arrivati tra i finalisti.



Il riconoscimento è stato consegnato sabato 25 maggio in occasione della giornata finale del Festival, che ha dedicato ampio spazio al convegno internazionale itinerante, promosso dall’associazione “Cercando il cinema”, sul tema “Divulgare il cinema di qualità: obiettivi e possibilità”, con un focus particolare legato al binomio cinema e didattica. Punto interrogativo di partenza è se il cinema, inteso come visione e come costruzione di un prodotto cinematografico, rappresenti uno strumento di educazione e che posto occupi nella didattica. Un tema su cui anche ProgettoMondo Mlal è impegnato da molti anni.
Cinechildrenfestival è un Festival nuovo, sbarcato per il primo anno nel piccolo comune mantovano, ma che, con la partecipazione di 209 film provenienti da 34 Paesi del mondo è stato per gli organizzatori un autentico successo.
"Un Festival dedicato ai temi dell’infanzia è importante", ha sottolineato il direttore artistico Giancarlo Baudena, "soprattutto se ci si pone di fronte ai giovani intendendoli come protagonisti, con il desiderio di condividere, discutere e crescere come spettatori, come professionisti, come persone”. Un discorso che vale anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni. E che, sicuramente, nel video “Il mestiere di crescere” ha trovato voce autorevole nei protagonisti delle riprese: i bambini lavoratori che da anni sosteniamo, appoggiamo, ascoltiamo e da cui abbiamo molto da imparare, se parliamo di cittadini protagonisti attivi del proprio presente. Un messaggio importante che, forse, siamo riusciti a far passare, attraverso questo corto, anche ai giovani al di là dello schermo.

Marina Lovato
ProgettoMondo Mlal


venerdì 24 maggio 2013

La Bolivia nei disegni degli studenti di Thiene

Matite, tanti colori, e i piccoli scolari di Thiene rappresentano la vita quotidiana in Bolivia, scoperta grazie all'incontro con Stefano Scrocco, casco bianco per ProgettoMondo Mlal nel 2012 a Cochabamba.
Lo scorso gennaio, infatti, Stefano ha raggiunto la scuola elementare Pietro Scalcerle di Thiene, in provincia di Vicenza, dove ha presentato ai ragazzi di quarta e quinta elementare le attività che ProgettoMondo Mlal svolge nel paese andino.
I piccoli alunni, molto attenti e interessati, hanno seguito i video dei progetti Vita Campesina e Figli della miniera, proiettati proprio per illustrare loro le somiglianze e le differenze effettive che ci sono tra la vita qui in Italia e la vita in Bolivia. In particolare sono stati molto colpiti di scoprire come i ragazzi boliviani vanno e frequentano la scuola, e quanta sia la differenza tra la loro quotidiana realtà.
Successivamente, Stefano ha presentato alcune foto delle attività che ha eseguito all'interno del progetto Vita campesina, specie sulla panetteria di APT, ovvero l'associazione dei produttori di grano della Bolivia. Stefano ricorda con molto affetto e gioia l'anno passato a Cochabamba, sostenuto dagli stimatissimi Anna Alliod e Aurelio Danna, da anni impegnati in questo Paese tutto da scoprire.
In conclusione dell'incontro con gli studenti vicentini, il giovane che ha prestato servizio civile a Cochabamba, ha presentato la campagna "Io non mangio da solo" per sottolineare l'importanza del diritto al cibo per tutti.
Poi, i bimbi si sono sbizzarriti in una serie di disegni....







mercoledì 22 maggio 2013

Chiude la decima edizione di Terra Futura - Il bilancio

Si è chiusa con 87mila visitatori - tra esperti e operatori del settore, rappresentanti di associazioni e del non profit, di enti pubblici, di imprese, ma anche cittadini e giovani studenti - la decima edizione di Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale che si è tenuta alla Fortezza da Basso di Firenze dal 17 al 19 maggio. Più di 500 le aree espositive e 210 gli appuntamenti culturali che hanno visto l’intervento di oltre 800 relatori.
E ancora, 520 gli incontri della “Borsa delle imprese responsabili”, che ha voluto favorire nuove opportunità di green&social business tra le 105 realtà partecipanti.
Moltissime le buone pratiche in rassegna, a testimonianza di un’Italia che si impegna, crede nel cambiamento e propone soluzioni reali e concrete: dall'edilizia alla mobilità sostenibili, dall'agricoltura biologica al commercio equo, dalle energie rinnovabili al riciclo e riuso, dal turismo sostenibile alla tutela dei diritti umani. Ambiti diversi rispetto ai quali i numerosi visitatori, arrivati a Terra Futura nei tre giorni, hanno voluto scoprire e conoscere come sia possibile costruire la sostenibilità nella vita di ogni giorno, compiendo scelte personali, familiari e collettive di consumo e di azione responsabili. Perché è anche a partire dal basso che si può indirizzare l’economia per un futuro migliore.
«A Terra Futura si offrono risposte concrete, più eque e sostenibili, alla crisi economica e si analizzano le sue cause. La Toscana è un laboratorio dove si sperimentano soluzioni per l'autonomia dei giovani, per il sostegno a sistemi produttivi di filiera corta, e ancora progetti per l'abitare sostenibile e di coesione sociale, interventi di microcredito per le famiglie e le nuove imprese - spiega Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana -. Queste sono alcune delle iniziative in sintonia con la scelta di sostenere questa manifestazione, che registra un sempre maggiore consenso. In questi dieci anni Terra Futura è cresciuta, si è consolidata ed è diventata un appuntamento di rilievo nazionale, sia per la partecipazione di imprese innovative e sostenibili che per il pubblico che la frequenta. Anche per questo la Regione continuerà a sostenerla».
Un traguardo importante, questa decima edizione, che da un lato esprime la validità dei temi e dei dibattiti proposti dall'evento e dai suoi partner, dall'altro evidenzia che il percorso da fare è sì avviato, ma ancora lungo da compiersi.
«Terra Futura ha stimolato in questo decennio numerose riflessioni e ha alimentato un dibattito culturale tra i più vivi, tanto da essere ripreso nella formula anche altrove in Italia - afferma Ugo Biggeri, presidente di Banca popolare Etica, riconfermato proprio in questi giorni alla sua guida -. Per scelta quest'anno è stata favorita la presenza di numerose realtà più piccole, che hanno contribuito a trasmettere l'idea di un mondo in movimento verso un futuro migliore».
«Il bilancio è senza dubbio molto positivo perché il pubblico, sempre molto eterogeneo, ha risposto ancora una volta con apprezzamento e affetto nei confronti di Terra Futura – aggiunge Andrea Baranes, presidente di Fondazione culturale Responsabilità etica -, forse anche grazie alla combinazione vincente tra analisi teorica (proposta da convegni, workshop e seminari) e buone pratiche presentate dagli espositori e sperimentate nei laboratori. Terra Futura si conferma ancora una delle manifestazioni sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale più importanti in Italia, in Europa ma anche a livello internazionale».

Terra Futura è un evento promosso da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.

venerdì 17 maggio 2013

2013, Anno Internazionale della Quinoa

La quinoa sta conquistando negli ultimi anni un posto d’onore sulle tavole nel mondo, da marginale e dimenticato cibo di “indios” a raffinato ingrediente di ricette e menù di ristoranti gourmet, fino alle cucine di esigenti consumatori “responsabili” eticamente e biologicamente. Eppure, è un prodotto che riflette anche le gravi contraddizioni della nostra civiltà: comunità e paesi di origine e produzione in generale poveri e con indici di denutrizione elevati; consumatori di “elite”, economica o culturale, che determinano mode più o meno passeggere. Ma qualcosa sta cambiando, quantomeno la percezione che la vera rivoluzione passi dalla sua rivalorizzazione, come prodotto di alta qualità nutritiva e di grande valore culinario.

La quinoa, insieme alle altre due sottospecie (kiwicha o amaranto e kañihua o cañahua), è un prodotto coltivato da circa 5mila anni sulle Ande, ed era alla base della dieta alimentare nel mondo incaico e delle diverse culture regionali andine (insieme alla patata e al mais), utilizzata anche in forma rituale e medicinale.
Perù e Bolivia sono i primi due produttori al mondo; l’altopiano andino tra i due paesi è il principale centro d’origine di questo grano classificato come pseudo-cereale, e dove attualmente sono stati registrati circa 3mila ecotipi (specie e varietà). La produzione di quinoa è legata principalmente all’agricoltura famigliare (specie in Perù e meno in Bolivia, dove la coltivazione per esportazione è più marcata), in piccoli appezzamenti, con piccole produzioni in maggioranza biologica, ad altissimo grado di biodiversità. Ci sono casi di famiglie che da sole producono fino a 50 specie di quinoa, in piccole quantità; questi produttori indigeni, usando tecnologie e sistemi produttivi ancestrali, riescono a conservare, con enormi difficoltà, il grandissimo patrimonio genetico di questo grano.
E questo costituisce il suo principale problema dell’intera catena produttiva e alimentare. Difatti, l’addomesticamento della quinoa è avvenuto nel corso di millenni mediante l’adattamento a condizioni geografiche, climatiche e di produzione in base a un delicato equilibrio. La rotazione delle aree coltivate, famigliari o comunitarie, la gestione dei suoli, l’uso sapiente dell’acqua, il controllo biofitosanitario e la differenziazione genetica rendono i produttori denominati “conservazionisti” l’asse centrale del successo nei secoli della quinoa.
Tuttavia, la diffusione di questo prodotto, e la conseguente commercializzazione su ampia scala, comporta una serie di sfide di diverso tipo. Il primo pericolo è reso dall’uniformità del prodotto richiesto dalle grandi catene commerciali che stanno puntando sulla quinoa, che minaccia la straordinaria diversità genetica, a cui è legata una gamma di propietà nutritive e organolettiche a seconda della specie, uniformandole su prodotti standard (per esempio quinoa bianca). Il secondo pericolo è quella della produzione a grande scala, come avviene in parte della produzione boliviana, sul modello monocolturale, con relativa minaccia all’equlibrio ecologico e una crescente vulnerabilità delle piccole economie agricole famigliari. Un ultimo pericolo è quello che l’elevato costo, senza una politica di differenziazione di prezzi, porterebbe moltissime comunità tradizionali a commercializzare la propria produzione a scapito dell’autoalimentazione.
La situazione è in realtà molto complessa, e sicuramente l’attuale successo e “moda” della quinoa sta avendo l’innegabile merito della sua rivalorizzazione, anche da parte di comunità locali originariamente produttrici e consumatrici, che influenzati da un’egemonia culturale e da modelli di consumo dominanti, avevano condotto un progressivo e inesorabile abbandono del suo consumo, tacciato come cibo di “indios”, insieme alle altre forme di vita e cultura comnsiderate arcaiche a antimoderne.
Questa rivalorizzazione della quinoa in Perù si realizza nell’ambito de più ampio movimento di diffusione della gastronomia nazionale, che negli ultimi anni ha promosso una serie di iniziative culturali e lo sviluppo di un settore imprenditoriale legato al turismo e ai servizi di ristorazione. Questo boom della cucina peruviana, che ha interessato anche alcuni opinion leaders del settore a livello internazionale, come Ferran Adriá e Carlo Petrini, si riassume nello slogan lanciato dal grande chef promoter peruviano Gaston Acurio: “Cucina come arma sociale”. Cioé, la cucina, la gastronomia peruviana in questo caso, come un settore che produce impatti positivi a vari livelli: riscatto culturale, promozione della corretta nutrizione, innovazione, auto-imprenditorialità, conservazione della diversità biologica. L’aspetto interessante di questo fenomeno è il grande coinvolgimento anche da parte di vasti settori popolari, sia nelle zone urbani che rurali, che lo rendono appunto trasversale. Il boom gastronomico è infatti riscontrabile nei ristoranti chic e gourmet di Lima o Cusco, ma anche nelle osterie tipiche della capitale o di qualsiasi città di provincia. Infine, molta importanza, nel discorso ufficiale e nelle iniziative connesse alla promozione della gastronomia, viene attribuita alla lotta contro la malnutrizione, che sebbene a livello nazionale sia scesa al 5,9%, nelle aree rurali più povere, soprattutto andine, zone di oririgine di prodotti come la quinoa, raggiunge ancora indici del 50% di bambini con deficit calorico.
Il riscatto di questo grano andino ha prodotto l’interesse della FAO che ha dichiarato il 2013 come Anno Internazionale della Quinoa; nella pagina web ufficiale la quinoa viene segnalata con questi slogan: “Un futuro seminato migliaia di anni fa”, “Da un alimento di base alla cucina gourmet”, “Dall’America per il mondo”, “Un contributo alla sicurezza alimentare mondiale”.
Ma, aldilà della retorica ufficiale e dalle buone intenzioni, ancora un volta il pericolo resta quello di trasformare un prodotto che racchiude un enorme patrimonio culturale e biologico, in una semplice merce, e che quindi dovrà sottostare alle leggi del mercato e ai suoi cicli. La promozione della quinoa si spera dovrà essere accompagnata dal riconoscimento del valore incommensurabile di questo patrimonio, un riconoscimento che deve partire e radicarsi soprrattutto nei paesi produttori e nelle comunità di origine, recuperando la dignità di quello che fu l’autentico Oro degli Incas.

Mario Mancini
ProgettoMondo Mlal

giovedì 16 maggio 2013

In distribuzione la Guida per i migranti peruviani


Dopo la pubblicazione, la Guida per il migrante peruviano è in fase di distribuzione massiccia. Lo scorso ottobre Fondazione Ismu ha pubblicato la Guía para el migrante peruano, un vademecum in doppia lingua (spagnolo e italiano), creato per chi viene dal Perù in Italia e si stabilisce tra la Lombardia, il Piemonte e la Liguria.
La Guía è stata presentata nel corso della Semana de Perú Migrante en Italia (6 – 9 novembre 2012), ciclo di seminari realizzati da ProgettoMondo Mlal e Fondazione Ismu in occasione della visita in Italia dei partner peruviani. L’intento di questi eventi era stato quello di coinvolgere le associazioni di migranti peruviani, la comunità peruviana in generale e le istituzioni, per mostrare il lavoro che si sta svolgendo all’interno del progetto, sia in Italia sia in Perù, e di creare occasioni di dibattito tra migranti peruviani e istituzioni di riferimento.
Nel 2013, terzo e ultimo anno di progetto, Fondazione ISMU e ProgettoMondo Mlal si stanno invece occupando della distribuzione delle 15.000 copie stampate della Guía para el migrante peruano, in collaborazione con la Pastorale dei Migranti di Torino e con le associazioni peruviane della provincia di Milano, Torino e Genova. Essendo l’obiettivo quello di raggiungere un gran numero di cittadini peruviani residenti in Italia, soprattutto quelli che non fanno parte di associazioni, l’idea è stata quella di inserire un banchetto del progetto Perú Migrante (di cui qui sotto si può vedere il promo del video Il Paese rubato) in occasione delle maggiori festività peruviane e in luoghi istituzionali e di aggregazione della comunità peruviana nelle 3 regioni.
Entro la fine del 2013 saranno stati realizzati almeno 30 punti informativi del progetto. Fino ad ora Fondazione Ismu ha già realizzato 4 banchetti in occasione di 2 eventi culturali organizzati da associazioni peruviane, di una festività religiosa (Virgen de Chapi) e di una giornata di apertura straordinaria degli sportelli del Consolato generale del Perù a Milano, che ha aderito volentieri all’iniziativa e che ospiterà anche altri banchetti. Per i prossimi punti informativi è stata raccolta inoltre la disponibilità di Don Giancarlo Quadri, punto di riferimento per la comunità peruviana milanese, di altre associazioni peruviane che organizzano sia eventi folcloristici sia celebrazioni religiose (Virgen de las Nieves, Santa Rosa de Lima, Señor de Huanca, Virgen de Cocharcas…) e anche dell’organizzazione del Festival Latinoamericando di Assago, che ospiterà un banchetto di Perú Migrante per tutta la settimana del Perù (dal 27 luglio al 4 agosto 2013).

Alessandra Barzaghi, Ismu
Progetto Perù Migrante

WWW.PERUMIGRANTE.ORG







CALENDARIO INFOPOINT MAGGIO 2013

La Guida per il migrante peruviano sarà disponibile nei seguenti eventi:

19 maggio, 14 – 17, Festa delle Genti – Oratorio Via Redi 21, Milano

23 maggio, 8 – 16 – Giornata di apertura straordinaria degli sportelli – Consolato Generale del Perù di Milano – via B. Crespi 15 Milano

25 maggio – Anniversario del gruppo Los Nazcas – Centro Cultural NiñaChay – Via Leonardo da Vinci 20, Corsico

26 maggio – orario da definire – Festa dei Popoli – Oratorio San Giovanni Bosco – Quartiere Stella Cologno Monzese


ProgettoMondo Mlal al festival interculturale "Benvenuti a Macramé"

Benvenuti a Macramè”, tra intrecci e religioni interculturali. È questo il titolo della festa di solidarietà tra i popoli che si svolgerà ad Alba, in provincia di Cuneo, dal 22 maggio al 2 giugno prossimi.
Nata dalla sinergia tra una serie di associazioni e gli enti pubblici e privati del territorio, Macramè riempirà le giornate albesi con i colori delle diverse culture che si sono intrecciate portando nuovi usi, costumi e relazioni.
ProgettoMondo Mlal Piemonte sarà presente con tre appuntamenti: la proiezione del film “Monsieur Lazhar” di Philppe Falardau e la mostra didattica sul diritto al cibo “Mangiare bene, mangiare tutti”.  Seguirà poi una lettura animata sul diritto al cibo
Il film di Lazhar affronta il tema della migrazione consapevole, su cui ProgettoMondo Mlal è impegnata da più di 10 anni in vari paesi di Africa e America latina, e verrà propostoa ingresso gratuito il 22 maggio alle 21, nella sala cinema Moretta in piazzale Madonna di Moretta.
I pannelli della mostra protagonista anche della campagna “Io non mangio da solo”, avviata dalla nostra organizzazione proprio per coinvolgere il maggior numero di persone nel fare diventare contagioso l’impegno a non mangiare da soli, saranno invece inaugurati, con un aperitivo solidale, il 30 maggio alle 18 nella Galleria della Maddalena al civico 19/E di via Vittorio Emanuele II.
L'esposizione, anche con visite guidate, potrà essere apprezzata venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 19, dopo essere stata installata, dal 27 al 29 maggio nella scuola media Macrino, sezione staccata di Mussotto, in via Cesare Delpiano 5.

La festa è organizzata dal Servizio Stranieri, dall’Ufficio della Pace e dalla Consulta comunale del Volontariato del Comune di Alba insieme al Centro Servizi Volontariato “Società Solidale” e con il contributo dell’Associazione Ampelos di Alba e di tanti Enti e realtà associative del territorio albese, che da anni hanno aperto le loro porte per lanciare ponti multietnici e contribuire a costruire una società variegata in cui ciascuno dona qualcosa delle proprie origini e accoglie qualcosa dalla gente che abita dove sta mettendo nuove radici e costruendosi una nuova vita. Alle 21 del 30 maggio Macramé proporrà infatti una serata pubblica su “Storie di Migrazione tra distacchi e nuovi percorsi di vita”.  L’incontro si propone di far conoscere le riflessioni emerse dall’attività promossa tra marzo e aprile 2013 da una serie di associazioni per approfondire il tema delle migrazioni e del distacco.

Sabato 1 giugno la manifestazione prosegue in piazza Savona con laboratori, stand e mostre a partire della 16, compresa la lettura animata del foto racconto “Un giorno con Melita”, realizzato da ProgettoMondo Mlal per fare voce alla piccola bambina del Guatemala che insegna a fare i conti con il diritto al cibo.
L'iniziativa interculturale si concluderà il 2 giugno con la Festa della Repubblica che ripudia la guerra e una camminata fino a piazza Risorgimento con musica e animazione, promossa dall’Ufficio della Pace del Comune di Alba.

Scarica la locandina del festival: clicca qui

mercoledì 15 maggio 2013

Con Melita fino a Ferrara

ProgettoMondo Mlal e la campagna “Io non mangio da solo” continuano a incontrare piccoli e grandi per accrescere la sensibilità sul tema del diritto al cibo e moltiplicare le iniziative di solidarietà. Grazie al sostegno e all’affetto della Scuola Smiling Service di Ferrara, martedì 7 maggio, la piccola protagonista del nostro fotoracconto “Un giorno con Melita” si è raccontata agli alunni della scuola primaria, dalla prima alla quinta classe.
Le educatrici di ProgettoMondo Mlal, io stessa, Marina Lovato e Maria Teresa Campedelli, hanno proposto ai bambini la lettura animata del testo per conoscere meglio Melita e il Guatemala. L’iniziativa era all’interno della “International Week”, una settimana di attività e approfondimenti dedicati al tema “Non c’è comunità senza diversità”. Orgogliosi di essere parte di questo importante messaggio, abbiamo portato a Ferrara il messaggio di Melita e della sua terra per una sovranità alimentare per tutti.
All’attività hanno partecipato più di 100 bambini che hanno risposto con interesse e grande preparazione all’intensa giornata. Tra assaggi di cibi, divertenti sfilate con i colorati huipil e scatenati balli per dire “le verdure che bontà, vitamine in quantità!” abbiamo fatto emergere pensieri e riflessioni sull’importanza di mangiare in modo sano e responsabile, con un pensiero a chi non è scontato che quotidianamente si sieda a tavola e trovi il piatto pieno.
L’incontro con i bambini si è rivelato davvero prezioso, con importanti messaggi di cui ci hanno lasciato una chiara traccia: fin dalla “first grade” è emersa una buona conoscenza del mondo, dei suoi continenti, arrivando persino a individuare, con la quinta classe, la capitale del Burkina Faso (un nome difficile, ma “le sa tutte!!” ci ha svelato un compagno di questo piccolo esperto di geografia).
Il biologico, per combattere l’uso di pesticidi, il Km 0 e il commercio equo e solidale sono esperienze che già fanno parte dell’educazione di questi bambini, un segnale positivo che ha aperto le porte anche a piccoli impegni quotidiani, già a partire dalla mensa scolastica.
Dopo il congedo di Melita, con il suo quadro colorato, spazio ai sogni, dunque. Ecco allora profilarsi all’orizzonte, paleontologi, scienziati spaziali, medici, scrittori, artisti, calciatori e anche un dentista-gelataio! Riusciamo quasi ad immaginarlo un mondo così fantasioso, pieno di strane accoppiate, che eppure riescono ad avvicinare mondi prima così lontani!

Marina Lovato
ProgettoMondo Mlal

lunedì 13 maggio 2013

Terra Futura alla decima edizione


Giunge alla decima edizione TERRA FUTURA, mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, in calendario da venerdì 17 a domenica 19 maggio, alla Fortezza da Basso a Firenze. Un’ampia rassegna espositiva con progetti, esperienze e percorsi verso un futuro più equo e sostenibile e un calendario culturale di convegni, seminari dibattiti, laboratori, spettacoli e animazioni (www.terrafutura.it).
Tema al centro dell’edizione di quest’anno “Una nuova governance per una nuova democrazia europea”: è necessario rifondare la governance di un’Europa a rischio di implosione, per ridarle credibilità e legittimazione. Servono nuove risposte e maggiore democrazia, dal sistema istituzionale a quello economico-sociale, dal welfare alla sostenibilità ambientale, alla finanza.

Terra Futura è promossa e organizzata da Fondazione culturale Responsabilità Etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale, in partnership con Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.

giovedì 9 maggio 2013

Summer School in Geostrategia africana, per formare 50 giovani

Dal 6 maggio si sono ufficialmente aperte le candidature per la partecipazione alla prima Summer School in Geostrategia africana che si svolgerà dal 4 al 10 agosto 2013 a Verona, a Villa Buri, con la presenza del massimo esperto in materia, professor Jean-Paul Pougala cittadino italo-camerunese. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Verona (Assessorato alle Pari Opportunità) e dall’Università degli studi di Verona (Dip. TESIS e Dip. Scienze della vita e della riproduzione), e realizzata con il contributo del medesimo Assessorato, della UIL di Verona e dell’ITAL Nazionale, è promossa dall’associazione AFRICASFRIENDS insieme a dieci enti partners locali e nazionali, tra cui ProgettoMondo Mlal.
La Summer school rientra nell’ambito del progetto “Mambulu … le idee prendono il volo, una nuova visione dell’Africa: opportunità imprenditoriali per i giovani italiani e della diaspora”, che ha per finalità concorrere alla creazione di una nuova e attuale concezione del continente africano, promuovendo una nuova imprenditorialità giovanile e multiculturale consapevole delle odierne e reali opportunità offerte dai paesi africani.
Il percorso formativo mira a formare cinquanta giovani studenti, laureati, laureandi, disoccupati, cooperanti, etc), trasferendo loro conoscenze e competenze spendibili sia in ambito geostrategico che in campo micro-imprenditoriale.
Altri obiettivi perseguiti dal progetto Mambulu sono: valorizzare il know how del sistema italiano di piccola e media impresa apportando valore aggiunto e innovazione nei mercati africani, favorire i processi di sviluppo economico locale tramite l’implementazione di un progetto di microimpresa sostenibile economicamente e favorire una maggiore integrazione tra partecipanti italiani e stranieri, grazie al carattere di residenzialità del corso.

Si prevede un periodo di tre mesi a partire dal 10 agosto al termine del quale gli studenti dovranno presentare un project work che verrà esaminato dal Comitato di Valutazione. A novembre si terrà la cerimonia di assegnazione degli attestati di partecipazione, nella quale sarà anche premiato il miglior progetto di micro-imprenditorialità con un focus particolare sull’Africa.

BACKGROUND PROGETTUALE
“Mambulu … le idee prendono il volo, una nuova visione dell’Africa: opportunità imprenditoriali per i giovani italiani e della diaspora”.
Il continente africano viene sovente dipinto come “continente da salvare”. I mass media non fanno che rafforzare questo meccanismo producendo troppo spesso una visione falsata dell’Africa, caratterizzata da preconcetti e stereotipi che consolidano un’idea unilaterale dei problemi africani, prefigurando troppo spesso soluzioni esogene, che non tengono conto dei contesti socio-economici - culturali esistenti e non mettono in risalto il punto di vista degli africani stessi.
La “questione africana”, sia nelle agende internazionali che nel variegato panorama informativo, viene esaminata bypassando quelle che sono le conoscenze e le competenze degli intellettuali nonché della classe dirigente africana. Questo tipo di comunicazione non solo è fuorviante ma non concorre nemmeno allo sviluppo di una nuova consapevolezza, soprattutto nelle nuove generazioni che dall’Africa possono trarre anche diverse opportunità. A queste ultime in particolare intende rivolgersi questa Summer School sulla “geostrategia africana”, perché esse sono portatrici di innovazione e cambiamento, di uno sguardo diverso sul mondo, molto più aperto perché largamente più “contaminato”. Il continente africano, grazie al suo attuale livello di crescita e alle trasformazioni in atto nell’economia mondiale e locale, offre oggi, contro ogni previsione, numerose opportunità di realizzazione di micro-imprese gestite dai giovani. Dato il periodo storico di crisi, che comporta un forte tasso di disoccupazione dei giovani italiani e africani laureati in Italia, il corso punta anche al trasferimento di conoscenze e competenze (tramite workshop e testimonianze) utili alla stesura di progetti imprenditoriali da realizzarsi in paesi africani, prendendo spunto dalle realtà di piccole e medie imprese italiane. In tal modo, verrà incentivata anche la pratica del ritorno volontario dei migranti nei loro paesi di provenienza, in collaborazione con gli enti nazionali ed internazionali preposti.

Per maggiori informazioni, programma e modalità di iscrizione:

Scarica la brochure dell'evento


info@africansummerschool.org
www.africansummerschool.org
www.facebook.com/AfricanSummerSchool

mercoledì 8 maggio 2013

Servizio Civile, non più nei paesi a rischio

L’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile ha da poco pubblicato le graduatorie definitive dei progetti da mettere a bando nel 2013 (reperibili sul sito www.serviziocivile.it): poche le variazioni rispetto alle graduatorie provvisorie.
Sia a livello formale che informale non è stato ancora possibile avere conferme dall’UNSC del budget che sarà effettivamente destinato al prossimo Bando Volontari. Questo clima di incertezza non può che causare forte preoccupazione in relazione soprattutto ai nostri progetti che hanno ricevuto un punteggio minore.
E’ stata invece data comunicazione delle limitazioni che l’Ufficio ha in relazione ai progetti presentati: una limitazione comune in alcuni progetti Italia esclude la possibilità di coinvolgere i volontari in altre sedi territoriali e in missioni all’estero, che alcuni Organismi avevano ipotizzato: evidentemente in futuro nella prossima progettazione SC sarà inutile tentare questa strada.
Un’altra limitazione fa riferimento, sia per i progetti SC Italia che per quelli Estero, al luogo dove effettuare la formazione generale, ma è un punto già risolto grazie al dialogo con l’UNSC: la formazione generale dei prossimi volontari verrà realizzata come sempre, comunicando con 15 giorni di anticipo all’Ufficio le relative “sedi fisiche” identificate.
Ma la più significativa limitazione è quella effettuata in relazione ai progetti Africa Centro orientale 2012 e Africa Occidentale 2012. Come leggerete, l’Ufficio Nazionale ha stabilito di limitare in partenza la realizzazione dei progetti di servizio civile relativi a Paesi considerati “non sicuri” per i volontari in base a quanto descritto sul sito www.viaggiaresicuri.it promosso dal MAE. Si passa così da 42 a 27 posti per Africa Centro orientale 2012 e da 33 a 17 posti per Africa Occidentale 2012.
E’ stato cercato da parte della Focsiv, Federazione a cui aderisce anche ProgettoMondo Mlal, un immediato confronto con l’UNSC cercando di avanzare tutte le riserve su criterio, legittimità da parte della commissione valutatrice. A oggi l’Ufficio non ha dato segni di disponibilità al dialogo o a rivedere tali valutazioni. La Focsiv sta perciò riflettendo sulla opportunità di presentare eventuale ricorso al TAR.
Rispetto alla progettazione SC estero, a seguito delle limitazioni UNSC e delle nostre autolimitazioni, i posti che potrebbero essere messi a bando sono dunque al massimo 238 posti (a fronte dei 272 posti inizialmente presentati).

martedì 7 maggio 2013

"Buono come il pane" alla Smiling Service di Ferrara

E’ cominciata anche per ProgettoMondo Mlal l’International Week, proposta dalla scuola Smiling Service di Ferrara che dal 6 al 10 maggio invita i suoi studenti a riflettere sul tema "Non c'è comunità senza diversità".
Tra le molteplici e interessanti attività della settimana, oggi ProgettoMondo Mlal propone la lettura animata del fotoracconto "Un giorno con Melita" in tutte le classi della Primaria.
Mentre nella giornata conclusiva di venerdì sarà protagonista il ricettario “Buono come il pane", ospite nelle bancarelle gestite dai bambini stessi tra erbe aromatiche, tortine e tanti altri prodotti, verrà proposto a offerta libera per finanziare 10 progetti di sicurezza alimentare in 6 Paesi di Africa e America Latina.

“ Buono come il pane” è una raccolta di 100 ricette a base di pane realizzata da ProgettoMondo Mlal e frutto di un contest a cui hanno partecipato 90 foodblogger d’Italia – tra loro anche Iolanda Podio (www.tentazionirresistibili.blogspot.it) madre di due piccole alunne del Smiling Service di Ferrara.

Venerdì la festa avrà inizio con i genitori alle 15.30, per poi terminare con la merenda tutti insieme a partire dalle 16.30.

ProgettoMondo Mlal,
info: www.progettomondomlal.org

Alla fiera internazionale di Cochabamba

Dal 25 aprile al 5 maggio si è svolta la Fiera Internazionale di Cochabamba (FEICOBOL), considerata la seconda fiera più grande e importante della Bolivia. A esporre i propri prodotti e servizi c'erano imprese boliviane e internazionali di alto livello.
Anche ProgettoMondo Mlal era presente con un proprio stand, con lo scopo di promuovere il progetto Qutapiquina e dar visibilità al proprio socio AIQ.
Lo stand era situato all'interno del padiglione “Eco Feria” dove erano presenti anche altre OECAs (Organizaciones economicas campesinas) già appoggiate da ProgettoMondo Mlal durante il precedente progetto “Vida campesina”. Le OECAs erano ben 9 e hanno offerto al pubblico prodotti alimentari provenienti da coltivazioni biologiche.
A presenziare il nostro stand è stato il Socio AIQ (anch'esso OECA), supportato dallo staff di Progettomondo Mlal, che ha approfittato dell'occasione per mettere in vendita i propri prodotti in fibra di Alpaca, elaborati artigianalmente dalle famiglie della comunità di Cololo, situata nella riserva naturale di Apolobamba.
Oltre a sciarpe, Poncio e guanti in fibra di Alpaca, sono stati esposti un campione di fibra grezza di vigogna e il primo gomitolo di filo di fibra di vigogna, per dimostrare che AIQ, grazie al Progetto Qutapiquina, si sta inserendo piano piano anche in questo particolare settore.
Evento interessante è stata la presenza, durante sabato 27 e domenica 28 aprile, di due abili tessitori.
I due Aymara, membri dell'associazione AIQ, hanno dato dimostrazione delle loro capacità, filando la fibra grezza di Vigogna direttamente sul posto con l'utilizzo di un piccolo macchinario a motore. L'attività si è dimostrata un successo, destando grande curiosità tra i passanti. Molte infatti le domande poste, soprattutto da parte di bimbi affascinati.
Dieci giorni intensi, ma fruttuosi. Ora non rimane che concentrarsi sulla produzione dei primi prodotti finiti in fibra di Vigogna per mantener fede alle promesse fatte ai clienti che si sono dimostrati interessati durante la Fiera. A dicembre la prima produzione di capi.

Damiano Cosaro
ProgettoMondo Mlal Bolivia

giovedì 2 maggio 2013

Salute e diritto al cibo protagonisti tra i banchi di scuola del Rosmini

La mostra itinerante della campagna “Io non mangio da solo” diventa spunto di riflessione tra i banchi del liceo Rosmini di Rovereto.
Lo scorso dicembre, nel periodo natalizio, i pannelli della mostra “Mangiare bene, mangiare tutti” hanno fatto una prima tappa nell’accogliente struttura dell’Urban Center di Rovereto, per essere visitati da una trentina di classi.
In quell’occasione la professoressa Sabrina Sguario che accompagnava la III B Linguistico del liceo Rosmini, ha coinvolto anche gli studenti di altre classi, stimolando riflessioni e un vivace dibattito, fino allo scambio dei reciproci contatti. Poche settimane dopo, la stessa professoressa ha coinvolto i ragazzi, subito entusiasti, nell’organizzazione dell’assemblea d’istituto che si è svolta a marzo, incentrata su concetto della “Salute”.
Proprio partendo dagli spunti offerti dalla mostra, si sono creati tre gruppi di lavoro autogestiti dagli studenti sulle tematiche legate a malnutrizione/denutrizione, sul viaggio del cibo e sulle azioni che ognuno quotidianamente può svolgere per seguire una corretta e sana alimentazione, sia dal punto di vista nutrizionale che sociale e ambientale. Non sono mancati spunti di riflessione da articoli di giornali per rielaborarli e trasmetterli agli studenti.
Dopo una nostra breve presentazione delle attività e dei progetti di cooperazione internazionale di “Progetto Mondo Mlal”, le ragazze e i ragazzi hanno presentato i loro interventi accompagnandoli con delle proiezioni multimediali. Passati i primi comprensibili momenti di imbarazzo di fronte a una cinquantina di compagni presenti in aula, l’atmosfera si è fatta più rilassata e coinvolgente con gli studenti che hanno partecipato divertiti ai giochi, ponendo interessanti interrogativi e rimanendo attoniti nello scoprire alcune informazioni legate al cibo che mai avrebbero immaginato.
Durante la seconda parte dell'assemblea è stato proiettato il film documentario di Morgan Spurlock Super Size Me, un esperimento del regista che per un mese ha deciso di alimentarsi esclusivamente con cibo del fast food Mc Donald’s e documentare le conseguenze sul suo stato di salute.
L’intervallo è stato l’altro protagonista della giornata, durante cui studenti della III B linguistico, della II B linguistico e dell’Istituto di formazione professionale alberghiero hanno preparato prelibati cocktail e spiedini di frutta, centrifughe e macedonie…. Una salutare e gustosa alternativa alle solite merendine!

Federica Manfrini e Michele Toss, 
studenti del liceo Rosmini