venerdì 24 ottobre 2014

L’impegno italiano per una giustizia minorile restaurativa

Il principio cosiddetto “restaurativo”, applicato in tutte le fasi della giustizia minorile, garantisce la giusta attenzione agli adolescenti e ai giovani in conflitto con la legge e promuove la loro piena reintegrazione sociale con una considerazione del reato, più che in una visione duale delinquente-vittima, quale “prodotto sociale” e dunque come la “rottura di un equilibrio” che la giustizia ha il compito di ristabilire, o quantomeno contribuire a ristabilire.
ProgettoMondo Mlal da anni in Bolivia sta appunto cercando di promuovere nel sistema di giustizia penale minorile “l’approccio restaurativo”, grazie ai diversi progetti pilota realizzati in quest’ambito, alle collaborazioni strette in quasi 10 anni di impegno con società civile e operatori di giustizia, al sostegno delle organizzazioni che partecipano al Tavolo Interistituzionale sulla Giustizia Penale Minorile (MIJPJ) creato nel 2007.
Questi sforzi sono stati finalmente premiati in luglio con l’approvazione di una nuova legge del governo (Legge Nº 548/2014 promulgata il 17 di luglio 2014) che sancisce l’entrata in vigore del nuovo “Codice del Bambino, Bambina e Adolescente”.
Nei giorni scorsi, l’impegno di ProgettoMondo Mlal è stato ulteriormente premiato e soprattutto riconosciuto: un dettagliato documento (ribattezzato la Dichiarazione di La Paz), già sottoscritto da più di 100 personalità nell’ambito della giustizia e del mondo accademico provenienti da vari dipartimenti della Bolivia, nonché da esperti internazionali, impegna adesso il governo boliviano a implementare il principio di giustizia “restaurativa”, già contenuto nel nuovo Codice, nelle pratiche nel proprio assetto sociale e giudiziario, grazie alla firma della Ministra di Giustizia dello Stato Plurinazionale di Bolivia, Sandra Gutiérrez.
E proprio un’ong italiana, ProgettoMondo Mlal, che alle spalle ha l’appoggio e i cofinanziamenti di Ministero degli affari Esteri italiano e Unione Europea, è stata chiamata a collaborare all’elaborazione entro 350 giorni del regolamento attuativo delle misure e pratiche che dovranno concretizzare le politiche restaurative, la formazione di nuove figure professionali e proporre alternative adeguate alla pena per i minori.
Tutto ciò è avvenuto nella cornice del II° Congresso Internazionale di Giustizia Restaurativa (23-26 settembre) organizzato in Bolivia da ProgettoMondo Mlal, il Ministero di Giustizia boliviano, Iseat e l’appoggio di CVCS, CDC, con il patrocinio della Cooperazione Italiana, l’Unione Europea, il Ministero di Cultura e il Comune di La Paz.
Il II° Congresso Internazionale di giustizia restaurativa rappresentava l’atto finale del Progetto bi-nazionale Liber'Arte, promosso da ProgettoMondo Mlal, e cofinanziato dall’Unione Europea, contemporaneamente in Bolivia e Mozambico, rispettivamente a favore dei giovani privati di libertà residenti nel Centro di Reintegrazione di Boane (Mozambico) e in Qalauma (Bolivia).
È oggi sotto l’occhio di tutti come, nel corso dei due anni del progetto Liber'Arte, la formazione e l’esperienza artistica e culturale abbiano trasformato la vita delle giovani e dei giovani privati di libertà di questi Centri. Così come le diverse attività artistiche realizzate hanno evidenziato i rilevanti risultati ottenibili attraverso l’integrazione dell’arte e della cultura nell’ambito dei programmi socio-educativi di reinserimento sociale dei giovani privati di libertà sul piano dell’autostima, della costruzione di una nuova identità e nei processi restaurativi nei confronti della vittima e la comunità.
Gli obiettivi del Congresso erano promuovere e dare visibilità allo scambio di buone pratiche nel sistema di giustizia per gli adolescenti; ottenere un impegno anche formale per l’implementazione dei meccanismi di giustizia restaurativa nei procedimenti contro i minori con responsabilità penale; assicurare il riconoscimento dell’importanza della partecipazione delle vittime nel processo restaurativo; e sistematizzare l’inserimento della formazione artistica e culturale nel modello socioeducativo, come possibilità per la reintegrazione sociale.
Il Congresso ha infine garantito un importante spazio alla scambio di buone pratiche grazie alla testimonianza portata da esperti internazionali e i responsabili di centri di reintegrazione e/o istituzioni pubbliche che stanno sperimentando modelli di eccellenza sul piano della giustizia restaurativa provenienti da Mozambico, Brasile, Colombia, Perù, Italia.
Il documento “la Dichiarazione di la Paz”, fatto ora proprio dal governo boliviano, e le raccomandazioni allegate, sono il prodotto dell’intenso lavoro svolto da gli esperti riuniti nei tavoli tematici su “Conciliazione”, “Meccanismi di Giustizia Restaurativa”, “Formazione, Reintegrazione Sociale e Reti Comunitarie” e “Arte Cultura nelle misure socio-educative”.
Il documento impegna formalmente il governo boliviano, e nello specifico il Ministero della Giustizia, a rafforzare il Tavolo Interistituzionale di Giustizia Penale Minorile e i tavoli dipartimentali a cui ProgettoMondo Mlal sta partecipando nell’ambito di un nuovo Progetto, “Giustamente”, cofinanziato dal Ministero Affari Esteri Italiano e attualmente in corso.
Si chiede, inoltre, la costruzione di una cultura di pace attraverso le pratiche restaurative; la promozione di programmi di reintegrazione sociale; la formazione nei meccanismi di giustizia restaurativa di operatori di giustizia minorile; la creazione di reti interistituzionali per sostenere le azioni di orientamento e di reintegrazione sociale; l’integrazione di arte e cultura nei programmi socio-educativi per la reintegrazione dei giovani privati di libertà e il sostegno delle istituzioni pubbliche locali nella creazione di reti per la referenza e contro referenza dei casi di libertà assistita o per l’applicazione di misure alternative alla privazione di libertà conformemente a quanto stabilito dal nuovo Codice).
Nel corso del Congresso, l’impegno internazionale che lo Stato della Bolivia ha assunto nell’ambito della giustizia restaurativa, è stato evidenziato, e pubblicamente riconosciuto, grazie all’intervento di Felice Longobardi, Direttore dell’Ufficio Regionale della Cooperazione Italiana, ma anche nelle parole di Juan Planas, Ministro Consigliere della Delegazione dell’Unione Europea, e dalla rappresentante di ProgettoMondo Mlal, Marialuisa Milani, che ha sottolineato il rapporto di stretta collaborazione che si è creato tra la nostra istituzione e il Vice ministero di Giustizia e Diritti Fondamentali con cui, nell’ultimo anno, e mezzo abbiamo collaborato affinché la promulgazione del nuovo Codice potesse divenire una realtà.
Una particolare attenzione alla “vittima”, figura quasi sempre dimenticata nei sistemi di giustizia nazionale, è stato offerta da Carlo Riccardi, criminologo, mediatore e responsabile della formazione della Camera Arbitrale di Milano (Italia). Riccardi ha affermato che “quando qualcuno è vittima di un reato, si produce una frattura che coinvolge non solo l’offeso e l’offensore, ma è una rottura del patto di cittadinanza su cui si regge la ace sociale”. Il principio della Giustizia Restaurativa guarda quindi alla giustizia come alla necessità di ristabilire per quanto possibile un equilibrio capace di riconfermare quel patto di cittadinanza garantendo nuova dignità non solo alla persona offesa, ma anche all’offensore.
“E’ ancora molto il cammino da fare per la piena applicazione del principio della Giustizia Restaurativa in Bolivia - ha commentato il coordinatore del programma di ProgettoMondoMlal, Roberto Simoncelli- ma occasioni come queste realizzate a La Paz permettono di avanzare non solo sul piano del dibattito concettuale, ma anche concretamente nel coordinamento degli sforzi promossi dai diversi attori per poter far sì che le pratiche restaurative possano divenire una realtà nella quotidianità del sistema di giustizia boliviano, garantendo l’implementazione di un sistema di giustizia che si faccia veramente garante dei diritti.


Abraham Colque – Coordinatore Equipe Socio-Educativa Centro Qalauma
Marialuisa Milani – Policy Officer Giustizia Giovanile ProgettoMondo Mlal

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