martedì 8 aprile 2014

Carnevale, oltre la musica

Mescolare i ritmi, le musiche, le culture, i balli, i colori della pelle, le parole, le canzoni e gli idiomi: è questo che siamo riusciti a fare a Salvador de Bahia con i nostri amici italiani e gli alunni brasiliani del progetto di scuola di percussioni. Tutto questo, durante le prove in favela in una vecchia stanza, alla Casa Encantada e nel Carnevale più musicale del mondo, all’interno delle sfilate.
Credo sia sorprendente per un maestro di tromba trovarsi a suonare con un gruppo di 15 ragazzi con solo strumenti percussivi, ovvero si trova addirittura un’orchestra di tamburi a disposizione.
Arricchente l’esperienza naturalmente anche per i ragazzi di periferia che si ritrovano a cospetto di un maestro di musica che fa cantare la tromba divinamente.
Unire, e far suonare insieme, musicisti di Paesi diversi, grazie al linguaggio della musica, è sempre entusiasmante.
Per l’aspetto tecnico abbiamo dimostrato che la musica classica può incontrare le percussioni, con Bolero in Samba Reggae e Ave Maria in Samba. Brani al ritmo cubano o reggae dalla Giamaica, e addirittura l’inno nazionale del Brasile suonato con strumento a fiato e rullo di tamburi.
Tutto questo è possibile quando si sogna e perché nutriamo davvero la speranza (e una vena di follia) nel credere a un progetto così ambizioso. E anche perché prima di essere artisti e musicisti siamo educatori.
Grazie alla caparbietà di Don Gennaro, parroco coraggioso di San Vito Chietino, ormai partner fedele di Casa Encantada, che stimola lo scambio tra scuole di musica italiana e brasiliana, e sostiene per la quinta volta il progetto Casa Encantada nel suo lavoro di promozione di un nuovo modo di fare turismo, un turismo responsabile.
Grazie alla disponibilità e umiltà del maestro Tiziano, che con un’iniziale timidezza dovuta allo stile più consono del Conservatorio, sciolta poi con il passar dei giorni, si è lasciato trasportare nelle viuzze del centro storico, sfilando nel carnevale assieme ai ragazzi, con il pubblico che lo guardava e ascoltava gustando tutto intero il momento magico.
Non è solo bravo a suonare, il maestro Tiziano è sensibile e attento a insegnare alcune note anche a una bimba di 10 anni, conquistandola con la tromba.
Grazie anche al maestro Nomio, che da vero artista trova sempre tempo e spazio per gli altri, che tiene sempre aperta la porta a nuove avventure musicali e, nonostante questo comporti sacrifici e ostacoli da scavalcare, mantiene sempre il sorriso tra le labbra.
Grazie anche a Casa Encantada, che crede fermamente nella diversità come ricchezza. Che assieme agli amici italiani riesce a togliere dalla strada i ragazzi per disarmarli nel vero senso della parola, sostituendo dunque con la pistola le bacchette del tamburo.
Grazie a queste esperienze possiamo affermare che con l’iniziativa Cepam-Black Afro, organizzata con ragazzi afrodiscendenti di periferia e le loro percussioni, si può andare oltre la musica. Non basta imparare il ritmo, bisogna rispettarsi e imparare le regole e attuare così i comuni valori universali.
Dobbiamo insegnare loro ad esprimersi e valorizzarsi, per diventare professionisti nel mondo della musica e buoni cittadini.
Il nostro progetto, infatti, può definirsi come socio-professionale perché, di fatto, offre una scuola di ritmi percussivi ai ragazzi di favela ma anche un possibile sbocco come professionisti nel carnevale e nelle varie esibizioni.
Noi mettiamo disponibilità, esperienza, fondi e tempo, ma spetta a loro cogliere l’opportunità. Dal canto nostro, poi, i frutti che cogliamo con il passare degli anni sono ciò che terrà viva la passione.

Loris Campana
Casa Encantada
ProgettoMondo Mlal Brasile


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