martedì 21 giugno 2016

Un calcio contro la radicalizzazione



Tutti in campo contro la radicalizzazione. Mercoledi 1° giugno, in occasione della visita dell’ambasciatore dell’Unione europea, Rupert Joy alle attività del progetto “Radicalisme, non merci!” che ProgettoMondo Mlal sta portando avanti a Béni Mellal in Marocco, è andata in campo una partita di calcio con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche della radicalizzazione e sui valori del dialogo, della tolleranza e del rispetto della diversità. All’incontro, a cui ha dato il calcio d’inizio lo stesso ambasciatore, hanno preso parte squadre miste composte da rappresentanti dei diversi organismi della società civile partner del progetto, insegnanti e giovani beneficiari del progetto.
Il progetto “Radicalisme, non merci!”, la cui metodologia di intervento riposa sull’esperienza sviluppata da ProgettoMondo in questi anni, è realizzato in stretta collaborazione con il Ministero dell’Educazione e prevede il coinvolgimento attivo di associazioni locali e realtà sociali, indispensabile per il successo e la durabilità dell’iniziativa.
Lavorare seriamente su una tematica del genere significa, infatti, toccare gli aspetti più sensibili della coesione sociale del paese, significa attribuire responsabilità precise a chi questa coesione dovrebbe
garantirla.
Perché allora non investire soprattutto sugli educatori e sulla psicologia adolescenziale, e provare a impostare una contro-narrazione digitale, diffondendo in rete esempi positivi di personaggi più o meno conosciuti che sono rifuggiti o non hanno ceduto al fascino delle idee jihadiste?
Senz’altro per formare gli educatori, occorre, oltre a un curriculum adeguato (e ProgettoMondo Mlal lavora in Marocco da 15 anni sull’educazione integrale dei giovani), il sostegno di chi definisce le priorità educative del paese.
Sono sufficienti meno di 200 euro per consentire a un insegnante di frequentare il pacchetto di formazione previsto dal progetto “Radicalisme, non merci!”. Un percorso che prevede di dotare il capitale umano degli organismi socio-educativi degli strumenti pedagogici necessari per sostenere i giovani nel loro sviluppo personale , nella formazione di uno spirito critico, nella valorizzazione della pluralità e nella ricerca del benessere individuale e collettivo. Una formazione che si focalizzerà non solo sulle dinamiche psicosociali tipiche dell’adolescenza nelle quali prende forma il fenomeno della radicalizzazione, ma che sarà tesa a far emergere anche i legami tra quest’ultima e le nuove tecnologie. Questa formazione, consentirà agli operatori di affrontare la seconda parte del progetto che prevederà la realizzazione sul campo di percorsi educativi di prevenzione della radicalizzazione.

Marco De Cesari
equipe ProgettoMondo Mlal Marocco

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