Il caleidoscopio
della XXXIII edizione inizia a focalizzare temi, trame e colori. E dai colori
si inizia! Con l’inaugurazione della mostra di Rachid Benhadj GRAFFITI DEL TEMPO, per proseguire nelle
sale e lasciarsi affascinare dalla cinematografia delle Afriche…
INAUGURAZIONE MOSTRA Sabato 16 novembre alle 18, nello Spazio Culturale
della Fondazione San Zeno, via Mazzini 2, Verona (secondo piano sopra il
negozio Tezenis), si terrà l’inaugurazione della mostra d’arte contemporanea GRAFFITI
DEL TEMPO del pittore e regista algerino Rachid Benhadj. A dialogare
con l’autore delle opere, che rimarranno esposte fino al 12 gennaio 2014, ci
sarà la critica cinematografica, Annamaria Gallone.
LA MOSTRA Una serie di ritratti nei quali i visi rugosi sono sublimati come paesaggi
viventi che si trasformano al ritmo delle stagioni. Graffiti sottili lasciati
dal tempo e dagli affanni del cuore sbocciano sui visi come riflessi
delll’anima, specchi di singole vite in cui ammirare le indelebili tracce, i
solchi dai colori autunnali, descritti sulla pelle, tela sottile del nostro
apparire. Simile a pergamena ingiallita, che il tempo minuziosamente disegna
con la sua penna affilata, ogni ritratto rivela in filigrana le impronte della
propria perpetua presenza.
L’AUTORE Rachid Benhadj, cineasta e pittore, si forma in Francia, dove si laurea in
architettura e vince all’età di vent’anni il Gran Premio degli artisti stranieri, che gli dà la possibilità di
abitare e lavorare nella famosa residenza Cité
des Arts a Parigi. Comincia qui la sua carriera da cineasta. Scrive e
dirige documentari e medio metraggi per le televisioni di diversi Paesi e
lungometraggi per il cinema, ricevendo numerosi riconoscimenti in Festival
internazionali. Dal 2006 insegna Regia e Analisi dei film alla Scuola di Cinema
di Cinecittà.
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Ma il Festival è cinema! E a dare inizio alla
lunga carrellata di film in programma in questa XXXIII edizione del Festival è
la sezione Viaggiatori e Migranti, con
due pellicole che parlano di migrazione ed espulsione dall’Occidente: Paris
mon paradis pellicola burkinabé della regista Eléonore Yaméogo, e la
prima visione di Le monde est comme ça di Fernand Melgar. L’appuntamento è alle
ore 18 al Cinema Stimate di piazza Cittadella. Sarà presente alla proiezione
la regista di Paris mon paradis.
Le proiezioni riprendono poi alle 21, sempre
al Cinema Teatro Stimate, con due film in concorso che raccontano di donne che
non stanno alle regole imposte, escono di notte anche se proibito, non ci
stanno a che siano altri a decidere per loro se mettere o togliere il velo: il
primo è il cortometraggio egiziano Paper Boat di Helmy Nouh, il secondo
il lungometraggio di Nouri Bouzid Mille feuille (Tunisia, Emirati
Arabi uniti e Francia).
I
FILM
PARIS MON PARADIS mostra come il mito dell’Occidente che salva il futuro
dell’Africa non sia poi così veritiero. La realtà è diversa e spietata. La vita
degli immigrati africani a Parigi assomiglia a una battaglia inginita, in cui
il sogno si trasforma spesso in inferno.
LE MONDE EST COMME ÇA racconta il destino dei cinque protagonisti del film Vol spécial dopo la loro espulsione
dalla Svizzera, Paese che li aveva accolti. Si ritrovano nei loro Paesi
d’origine, Senegal, Kosovo, Gambia e Camerun, rifiutati dalle loro famiglie e a
volte persino torturati.
PAPER BOAT mostra un
uomo e una donna che, al Cairo, di notte, discutono del destino del Paese. È la
prima volta che lei osa uscire di notte da sola a bere una birra in un bar e
conversare con uno sconosciuto. Forse è il segno che qualcosa sta cambiando?
MILLE FEUILLE
racconta la vita di due amiche, Zaineb e Aicha, che subiscono
varie pressioni sull’uso dell’hijab (velo). A una lo si vuole imporre con tutti
i mezzi, per farla sposare, mentre si vuole convincere l’altra a toglierlo per
poter lavorare in ristorante.
Le schede sui registi sono disponibili sul
sito http://festivalafricano.altervista.org
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