Bambini e adolescenti discutono sul Codice dell’infanzia del Perù, perché anni di battaglie non siano cancellati da una legge.
Se ne è parlato mercoledì 29 agosto nell’auditorium del Congresso della Repubblica, sotto lo slogan Ciò che fa bene all’infanzia, fa bene all’umanità.
Alla presenza di una serie di delegati di diverse organizzazioni e di alcuni esperti, la particolare tavola rotonda ha messo in luce e analizzato il disegno di legge per un nuovo Codice dell’infanzia che in questi mesi è in discussione alla Commissione di Giustizia del Congresso della Repubblica peruviana.
Durante il dibattito sono emerse quattro limitazioni ai diritti dei bambini e degli adolescenti previste nell’attuale proposta di modifica del Codice. Si prevede infatti l’esercizio della libertà di opinione e partecipazione solo sotto la supervisione paterna, contravvenendo in questo modo alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia delle Nazioni Unite. Sempre solo con l’autorizzazione dei genitori, inoltre, i ragazzi avrebbero accesso alle informazioni legate alla salute sessuale.
Nel progetto di legge, poi, non si proibisce il castigo fisico e umiliante nei contesti domestici ma solo nella scuola e, infine, è praticamente assente l’utilizzo di un linguaggio di genere (verrebbe infatti omessa la parola bambine racchiudendo tutto nel termine niño).
I ragazzi hanno esposto le loro opinioni e proposte, parlando delle loro esperienze di partecipazione in vari spazi pubblici: come ha sottolineato uno di loro i giovani devono partecipare non solo dando la loro opinione, ma diventando attori sociali e politici. “Siamo soggetti con diritti e dobbiamo poter esprimere le nostre richieste e proposte”, ha detto, “attraverso le associazioni di cui facciamo parte”.
Oltre alla giornata del 29, il Progetto della nostra organizzazione, Il Mestiere di crescere, ha sostenuto la creazione di uno spot radio che spiega i diritti che verrebbero limitati con l’approvazione di queste modifiche. Lo spot è stato scritto e registrato dagli stessi ragazzi, pensando a come fare arrivare in maniera semplice e divertente queste informazioni ai loro coetanei che non ne sono a conoscenza. Lo spot, che si conclude con la frase “Vogliamo un Codice inclusivo, che ci protegga e rispetti le nostre opinioni”, si sta diffondendo in varie radio locali, accompagnato da interviste ai giovani che spiegano il loro punto di vista sul Codice.
Anche nelle altre due città peruviane in cui il Progetto è ormai radicato si stanno organizzando differenti attività: ad Ayacucho il Manthoc ha redatto con alcune istituzioni, tra cui la Defensoria del Pueblo, un memoriale con le osservazioni sul Codice che, firmato da più di 200 persone, sarà inviato ai membri della Commissione del Congresso. Parallelamente a Cajamarca è stato organizzato un dibattito con la Defensoría Municipal del niño y del adolescente (DEMUNA), con l’obiettivo di sensibilizzare le autorità sul tema.
Il Mestiere di Crescere sta appoggiando queste attività organizzate dal Manthoc in collaborazione con una rete di altre organizzazioni di bambini e adolescenti, affinché quest’ultimi siano riconosciuti come soggetti di diritto, i loro diritti rispettati e la loro voce ascoltata.
Clicca qui per ascoltare lo spot
mercoledì 12 settembre 2012
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