Sebbene l’uragano non sia stato veramente dei peggiori, i danni lasciati al suo passaggio sono stati enormi nel territorio di Fonds Verrettes, forse l’area più colpita dall’Uragano Isaac.
Il territorio di questo comune, che viene periodicamente e severamente colpito dalle catastrofi naturali, si rivela dunque una zona soggetta a Vulnerabilità Cronica ed Endemica.
Secondo i dati della protezione civile, sono stati 6 i morti: una donna morta sotto il crollo della sua abitazione distrutta dall’uragano, 4 donne colte dall’uragano mentre rientravano a casa e 1 bambino.
Nelle cifre, 194 le case distrutte, e più di 800 quelle danneggiate. Ma i danni più gravi, e soprattutto a lungo termine, sono stati riportati nel settore agricolo: 66% dei raccolti distrutti e 43% di capi di bestiame morti. Le zone più colpite sono quelle a Sud e Gros Cheval in particolare.
Al di là della difficoltà ad avere una stima certa, i danni sono davvero enormi e a lungo termine.
Parte dei raccolti quasi completamente distrutti: banani, avocado, mais, le patate in crescita; altri parzialmente (cavolo, patate a uno stadio di crescita più avanzato), ma in generale, bisogna considerare che i raccolti distrutti implicano non solo la perdita dei frutti di questa stagione ma anche la perdita dei semi per i raccolti seguenti e dunque l’impossibilità di recuperare nel breve termine la produzione agricola. Inoltre, molti magazzini agricoli familiari sono stati danneggiati o scoperchiati, permettendo così l’entrata dell’acqua piovana e il rapido deterioramento delle scorte agricole.
In questo contesto anche la morte degli animali equivale alla perdita delle riserve finanziarie delle famiglie, perché un capretto spesso rappresenta la “cassa” da vendere nei momenti del bisogno. Ciò mette in grave pericolo per la sicurezza alimentare della popolazione per tutto il prossimo anno, periodo minimo prima che i raccolti possano essere rigenerati.
E a questo proposito i fondi messi a disposizione dal governo (2 milioni di Gourdes per dipartimento, che equivalgono a 40 mila euro circa) sono un contributo insignificante se si calcola la somma che spetta a ciascuno delle 20 Municipalità del dipartimento dell’Ovest, di cui Fonds-Verrettes è parte.
Innumerevoli sono poi i danni indiretti: considerando che le scuole sono all’avvio, i bambini non avranno con che pagare le rette scolastiche; sono già 5 i nuovi casi di colera registrati nella Municipalità, a causa delle condizioni ambientali propizie alla diffusione del virus.
Il nostro Progetto “Viva Haiti” non è direttamente “colpito” dai danni dell’uragano in relazione alle attività previste, ma lo sarà in modo indiretto, considerando le difficoltà che i nostri beneficiari avranno nella gestione delle loro economia familiare, e quindi della minore disponibilità di tempo per le attività di formazione secondarie rispetto ad altre di sussistenza immediata.
Per far fronte alla catastrofe le Ong che lavorano a Fonds nel settore agricolo stanno già completamente riprogrammando le attività dei prossimi mesi, così da dirottare maggiori fondi nella offerta di semi per le coltivazioni e di animali.
Le associazioni con cui lavoriamo hanno comunque toccato con mano che, grazie a una maggiore formazione nella gestione del bestiame, è stato possibile contenere l’impatto dell’uragano. Il bestiame perduto, infatti, era stato lasciato all’aperto e sotto le intemperie: il freddo e l’acqua sono bastati per ucciderli.
Ciò significa che una mancanza di conoscenza, e un’informazione non sufficientemente adeguata, aumentano esponenzialmente i danni, e che la vulnerabilità di queste zone è molto legata anche alla carenza di formazione e sensibilizzazione delle popolazioni coinvolte.
Petra Bonometti
Progetto Viva Haiti
ProgettoMondo Mlal
lunedì 10 settembre 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento