venerdì 28 giugno 2013

Il buon turismo di Casa Encantada

Sempre più spesso riceviamo richieste di persone, giovani e non, che si mettono a disposizione per brevi periodi di volontariato nei nostri progetti nel Sud del mondo.
Se molte di queste persone sono animate da un sincero desiderio di mettersi in gioco, e dunque fare un’esperienza di sincero volontariato, per altri, sempre più spesso, prevale invece una sorta di necessità di rabbonire in modo facile e divertente la propria coscienza indossando un’etichetta di eticità bene in vista. È un fenomeno in grande crescita, già ribattezzato a livello internazionale come “volontourism”, che naturalmente comincia a essere sfruttato anche dalla grande industria turistica che fiuta un nuovo possibile business. Dopo i villaggi esotici tutto compreso, la voglia di avventura “fai da te”, è l’ora del viaggio “nella bontà”.
Sembra incredibile, ma vengono proposte crociere cosiddette “solidali” che, durante le escursioni, propongono visite a progetti sociali nelle periferie come ad ad alberghi a cinque stelle, e che offrono, oltre al soggiorno extra-lusso, la possibilità di aiutare a servire il cibo nelle mense per i poveri di New York o nei centri per anziani di Mosca.
Mettersi al servizio degli altri richiede invece preparazione e motivazione solide, altrimenti quello che intenzionalmente si presenta come un aiuto risulta inutile, scorretto e a volte dannoso, ed è sempre più difficile che un turista, per quanto solidale e volonteroso, riesca a trovare il tempo e le risorse per distinguere, arrivare preparato ad affrontare un’esperienza di volontariato lampo.
Ecco quindi che la nostra proposta di turismo responsabile a Casa Encantada si concentra più sulla conoscenza della realtà locale e dell’incontro con le comunità, senza grandi ambizioni di offrire occasioni di volontariato.
Conoscere realtà diverse e a volte lontane, le persone che le vivono da cittadini attivi può essere la molla cha fa riflettere sulla propria interpretazione del ruolo di cittadino globale e della possibilità che da turista responsabile si possa anche diventare volontario per dare il proprio contributo per il cambiamento. Che poi lo si faccia a casa nostra o in giro per il mondo, l’importante è che lo si faccia preparati e con le idee chiare.

Gianni Cappellotto
Turismo Responsabile ProgettoMondo

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