Per sperimentare come si lavora in una Ong di cooperazione Martina
Coati e Edoardo Cappelletto, studenti del Liceo calssico Maffei di
Verona in Alternanza Scuola Lavoro sono stati “accolti”
nell’Ufficio Educazione di ProgettoMondo Mlal dove, dopo una
formazione generale su temi e ambiti dell'organizzazione, hanno
lavorato soprattutto sull’aspetto educativo del Cinema Africano.
Dopo un incontro con Stefano Gaiga della direzione
artistica del Festival, grazie al quale hanno acquisito degli
strumenti per l’analisi e la selezione dei film africani e un
ulteriore momento con Rossella Lomuscio di ProgettoMondo Mlal per
entrare nel lavoro educativo legato allo Spazio Scuole del Festival,
è iniziato il lavoro vero e proprio. I ragazzi hanno visionato tre
lungometraggi e, utilizzando gli strumenti di lettura filmica, sia in
chiave “estetica” che educativa, ne hanno redatto le schede di
presentazione e hanno selezionato un lungometraggio da proporre nel
prossimo anno scolastico nella propria scuola.
Sul contesto e sui
contenuti di La Marche, il film da loro selezionato, hanno
ricercato e preparato degli spunti di approfondimento per approcciare
una lettura del film in chiave educativa e gestire loro stessi poi
l’animazione e il dibattito.
Hanno anche avuto l’occasione di
sperimentarsi come traduttori e addetti al sottotitolaggio e di
formarsi sull’utilizzo di un programma specifico, si sono occupati
di un primo inserimento di timecode e sottotitoli a un cortometraggio
tunisino, Ghassra, che sarà in concorso nella prossima
edizione del Festival del cinema africano di Verona.
“La Marche
parla di un gruppo di ragazzi che, nel 1983, hanno deciso di mettersi
in marcia da Marsiglia a Parigi in nome dell'uguaglianza tra tutte le
persone. I giovani e le donne danno un tocco importante
all'iniziativa che mi ha colpita”, racconta Martina. “Dopo
quella manifestazione il permesso di soggiorno per gli stranieri si è
allungato dal 3 ai 10 anni. Poi purtroppo si l'eco della
manifestazione ha perso effetto e ora solo il 19 per cento delle
persone si ricorda della marcia.
Penso però che anche in Italia i
giovani dovrebbero essere più partecipativi e attivi”.
Edoardo sottolinea invece il valore dell'esperienza fatta.
“All'inizio abbiamo affrontato una parte teorica e introduttiva ma
poi siamo entrati nel vivo delle attività con una pratica molto
interessante. Abbiamo visto film che non si vedono in giro e che
hanno un taglio decisamente diverso da quelli americani ed europei a
cui siamo abituati, e sottotitolare è stato molto più complicato di
quanto pensassi. Il Cinema Africano d'ora in avanti mi avrà
sicuramente in sala”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento