La struttura degli incontri è nata insieme alle signore stesse: nel primo avevamo chiesto a loro aspettative, necessità e desideri riguardo al tempo che avremmo passato insieme, e da loro è nata l’idea di utilizzare la cucina come mezzo di espressione e di condivisione.
Abbiamo iniziato noi con la pizza, e poi a turno le signore hanno portato nuove ricette: si è cucinato sempre insieme e, dopo aver preparato la ricetta, il tempo di cottura è stato dedicato a una riflessione di gruppo. Poi si mangiava tutte insieme, con un buon caffè. L’incaricata della riflessione era la stessa signora che avrebbe portato la ricetta.
Da quella prima riunione di maggio il gruppo è cambiato molto: all’inizio tutte molto timide e silenziose, si sono pian piano aperte, fino a instaurare amicizie che coltivano anche al di fuori del centro educativo. L’obiettivo che ci eravamo prefissate è quindi stato raggiunto: le donne si incontrano per confrontarsi, in uno spazio totalmente loro in cui portare se stesse.
Cucinando, sporcandosi le mani, “facendo” è molto più facile conoscersi: si ride, si impara l’una dall’altra, e imparando si cresce, senza nemmeno rendersene conto. Questo è quello che è successo a me durante gli incontri: stare con queste mamme, avviare con loro il “cerchio delle donne” è stata una delle esperienze più belle di questo Servizio Civile.
Noi ora torniamo in Italia, ma il gruppo continuerà a incontrarsi. Non abbiamo fatto nulla se non dare uno spazio ed esplicitare un bisogno (condividere, non rimanere più sole), ma poi tutto è stato creato dalle signore. Questo mi ha insegnato tanto, come educatrice e come donna: le persone hanno risorse incredibili, se si danno loro ascolto e spazio per esprimerle.
Elisabetta Caglioni
Servizio civile Guatemala
Progetto Edad de Oro Monte Cristo
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