Anche quest’anno siamo riusciti a festeggiare la Pasqua a Papaye. Ci siamo vestiti bene (mai quanto gli amici del quartiere!). Nonostante l’aver portato Marta a messa tutte le domeniche per quasi un anno e Mario per poco più di due mesi, ancora ci guardano strano e si chiedono quale diavoleria sia la fascia porta bimbi.
La chiesa è piena, fa un caldo al limite del sopportabile, ci sistemiamo nel porticato esterno da cui possiamo seguire la celebrazione e goderci un leggero venticello.
La corale di Saint Paul, santo patrono della parrocchia, è incaricata dell’animazione insieme ai musicisti. È festa e c’è la corrente gentilmente offerta dai PFST (piccoli fratelli di santa Teresa): e così chitarra elettrica, basso e tastiera si uniscono a tamburi, maracas e bambù. La “pak” è la festa più importante della liturgia cristiana, e così anche dalla vicina chiesa battista arrivano i canti di lode.
Arriviamo a casa sotto un sole cocente, poco prima di mezzogiorno. Il pomeriggio passa veloce, prendo la macchina e scendo a Hinche a comprare l’acqua potabile mentre la famiglia dorme. Torno dopo poco, facciamo merenda con della iucca lessa e poi via verso la cascata. A Bassin Zim festeggiamo la Pasqua con una giornata di giochi, cinema e musica. Arriviamo che è quasi buio, intravediamo la cascata, visitiamo il nuovo centro turistico, assaporiamo del pollo fritto finché gli amici di Zanmi Sinema proiettano un cortometraggio con il sottofondo di un rumoroso e puzzolente generatore.
Nella strada del ritorno lascio la famiglia di Monerot e di Alson (il nostro guardiano) alla fontana in modo che inizino a riempire i loro contenitori. Arrivati a casa carico in macchina i miei contenitori e ritorno alla fontana, sono le 20. Rientro alle 21.45 con una discreta scorta d’acqua, circa 180 litri, che dovrebbe essere sufficiente per 3 giorni.
In questo scenario di vita quotidiana, gli eventi nazionali mi scivolano addosso: poco mi interessa del nuovo primo ministro haitiano, Enex Jean-Charles, la cui nomina è stata approvata da entrambe le camere 40 giorni dopo la nomina del presidente provvisorio Jocelerme Privert. Ora questi due personaggi dovrebbero gestire il Paese e condurlo alle elezioni previste per il 24 aprile. Mi viene da sorridere, si vorrebbe fare in 4 settimane quello che non si è riuscito a fare in 3 anni…ma si sa in Haiti tutto è possibile, gli amici e colleghi di MPP sono totalmente disillusi e non si aspettano nulla di buono da questa legislatura. La pioggia che non vuole proprio cadere, dicono anche a causa del fenomeno de El Niño, aggrava la situazione di insicurezza alimentare (ne soffre circa il 20% del Paese); la stazione di servizio di Hinche esplode a causa di una fuga di combustibile dal camion del rifornimento. Forse sono diventato troppo haitiano: “ci penserà il Buon Dio a sistemare tutte le cose”.
Gli sforzi e gli impegni però non mancano, ProgettoMondo Mlal presenta una proposta progettuale proprio sul tema della sicurezza con un ambizioso partenariato italo-franco-haitiano ed MPP diploma 25 agroecologi.
Buona Pasqua di Resurrezione!
Michele Magon, cooperante ProgettoMondo Mlal ad Haiti
con Luisa, Marta e Mario
venerdì 1 aprile 2016
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