martedì 1 settembre 2015

Nada ha cambiato, todo ha cambiado

Sono rientrati dalla Bolivia i 5 studenti dell'Istituto Commerciale Piovene di Vicenza (Yasmin Bachtri, Hitta Rattnia, Giulia Grandinetti, Bragian Maldonado, Davide Pontarin) e lo studente della facoltà di fisica dell'Università di Padova (Luca Biasiolo).
Sono stati 24 giorni di viaggio, dal 21 luglio al 13 agosto, accompagnati da Ornella Zordan, la loro ex insegnante di spagnolo e da Gianni Cappellotto di ProgettoMondo Mlal.
L'idea del viaggio è nata da una serie di attività svolte durante l'anno scolastico durante le quali si sono approfonditi temi come il servizio civile internazionale, la cooperazione e il volontariato, con lezioni, visite e collegamenti skype con la Fondazione Munasim Kullakita di La Paz.
Durante il viaggio, oltre a visitare le attività di ProgettoMondo Mlal, hanno incontrato le ragazze ospiti dell'hogar gestito dalla fondazione Munasim con Riccardo Giavarini, passato una giornata a Qalauma con i ragazzi detenuti beneficiari del progetto, conosciuto Aurelio Danna e alcuni componenti dello staff del progetto Qutapiquina e sperimentato i servizi di turismo responsabile offerti da tre comunità della rete Tusoco, La Chonta nel parco Amborò, Livichuco, nella zona andina tra Challapata e Potosì, e infine ActusoL, sull'Isla del Sol nel Lago Titicaca.
Ecco una testimonianza sull’esperienza:
Siamo tornati da poco più di una settimana alla vita di sempre, i soliti posti, le faccende da sbrigare.
Mentre noi, con la nostra brama illimitata bruciavamo l’asfalto in trufi, percorrendo le strade talvolta caotiche e talvolta silenziose di questo colorato Paese, sentendoci quasi in un’altra dimensione e perdendo la concezione del tempo…, qui tutto continuava come prima seguendo il suo corso. Tanto che, rimmergendoci nella ‘vita normale’, pare quasi che, nel frattempo, niente sia cambiato. Eppure tutto è cambiato.
Semi nuovi che impercettibilmente qualcuno ha gettato stanno germogliando in qualche parte di noi, alimentati dal desiderio di tornare ed esprimere ancora la nostra gratitudine dando il nostro contributo.
Ancor più che un desiderio: una necessità.
Com’è strana la vita. Il corso delle cose, gli avvenimenti che si susseguono..
Nel nostro viaggio in Bolivia, da Santa Cruz verso La Chonta nella Selva Amazonica, da Buena Vista a Cochabamba, da Cochabamba a Livuchuco, e poi ancora verso il Salar de Uyuni, le miniere di Potosì, La Paz, El Alto e infine la straordinaria Isla del Sol.
Queste le tappe di un itinerario all’insegna del rispetto socio ambientale, fra comunità indigene, città e natura, ed esperienze che ci hanno arricchito anche a livello di conoscenza interiore, perché è così, è tutta una strada verso noi stessi.
Superati i timori iniziali sono curiosità e sete di conoscenza ad averci sopraffatti, che abbiamo soddisfatto non attraverso le pagine di libri, ma attraverso sguardi diversi, parole d’una intensità nuova, storie e persone che ci hanno infuso un coraggio prima sconosciuto ed una forza più tenace, perché cosa certa è che con una consapevolezza bisogna mettere piede in una terra nuova: via i pregiudizi, osservare con umiltà. Sapere che siamo noi gli stranieri, noi che dobbiamo imparare. Come osservare senza essere invadenti ed indiscreti?
Al principio gli sguardi che si ricevono sembrano essere talvolta di diffidenza e quasi di rifiuto (in fondo noi siamo “gringos!”).
Ma come decifrare questi occhi nuovi? Cosa c’è nel cuore di questa gente, quali sono le loro preoccupazioni? Mille domande a cui si vorrebbe subito trovare risposta.
Non bisogna avere fretta, perché l’umiltà e la pazienza vengono ripagate, e l’accoglienza ricevuta in quella terra lontana non ha prezzo.
Dal caloroso coinvolgimento ricevuto nelle comunità conosciute grazie a Red Tusoco, ai vari incontri con Don Aurelio, doña Anita, Roberto e lo staff di ProgettoMondo Mlal, che con entusiasmo e passione ci ha dato la possibilità di conoscere nello specifico progetti come quelli di Qalauma, Munasim Kullakita, Hilando Culturas o Q’utapiquiña, mettendoci in diretto contatto con gli stessi componenti delle fondazioni e comunità coinvolte, ciò che ci ha accresciuto di più è scoprire quant’è ricco il mondo di persone così, forti e positive, ottimiste e piene d’amore per la vita e per gli altri, nonostante tutto, verso un rispetto sempre maggiore per la nostra grande madre: la Pachamama.
Un viaggio, questo, intervallato da incontri unici di una potenza rara, nuovi amici che sentiamo molto più vicini di quanto la distanza fisica possa far pensare: mai dimenticheremo i ragazzi del Centro Qalauma, così come le solari giovani donne coraggiose del progetto Munasim Kullakita, l’ospitalità di Riccardo Giavarini, volontario di ProgettoMondo Mlal da quasi 40 anni, e di tutti coloro che ci hanno accolto e reso partecipi di ogni aspetto della vita lì, e che ci hanno insegnato che pace, amore e rispetto non sono la meta: sono la via.
Grazie.
E il nostro è un grazie in cui racchiudiamo anche la promessa del ritorno.

De todo corazòn,
Yasmin Bachtri, dell'Istituto Tecnico Commerciale Piovene di Vicenza

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