Dopo oltre cinque mesi di lavoro il “progetto Unquillo” è finalmente realtà.
Un mese fa, 5 capifamiglia donne, con i loro figli, hanno potuto finalmente entrare in casa, una casa nuova di loro proprietá. Non un regalo dello stato, naturalmente. Ma una nuova dimora che loro stesse hanno contribuito a costruire.
Il programma che ProgettoMondo Mlal e il partner argentino AVE hanno sviluppato con il Municipio di Unquillo é stato, anche dal punto di vista dell’esperienza, un esperimento importante: quello che possiamo definire con orgoglio un processo di costruzione integrale dell’Hábitat.
Integrale significa per noi “tutti insieme secondo le proprie possibilitá”. Le case infatti sono state costruite da persone comune, da muratori disoccupati formati appositamente, che dunque hanno creato il proprio gruppo di lavoro e hanno potuto svolgere un’attivitá utile a se stessi e alla comunitá.
Anche le rispettive famiglie o quelle beneficiarie delle case hanno aiutato. Queste 5 donne sole con i loro figli, ad esempio, hanno contribuito pitturando le pareti, occupandosi di dare ristoro ai muratori e creando con loro un rapporto che é andato oltre quello di contrattante-lavoratore, un legame che è stato di reale condivisione.
Il Municipio ha poi fatto la sua parte, non solo economicamente, ma mettendo a disposizione un’equipe di esperti, composta da assistenti sociali e architetti, che ha accompagnato l’opera di costruzione e assistito le singole famiglie in questo intenso processo di cambiamento di abitazione, di cambiamento di vita. Inoltre, ha offerto a persone qualificate del paese la possibilità di appropriarsi di un lavoro che ha contribuito al miglioramento della comunitá, umanamente ed economicamente.
Contenitore e volano dell’intero progetto, il Programma di cooperazione allo sviluppo “Habitando”, con in testa la ong AVE e i suoi tecnici, supportati da ProgettoMondo Mlal.
Dunque oggi le case sono state ultimate, e con tutti i servizi. Sono state consegnate alle famiglie che hanno iniziato una nuova fase della loro vita, speriamo più dignitosa e di soddisfazione anche personale.
Il processo di costruzione integrale é sicuramente più complesso di un normale iter edilizio. Prevede componenti delicate ed essenziali quali l’ascolto, la comprensione profonda delle necessitá di ognuno, e del contesto tutto. Richiede la pazienza di sapere vivere dei piccoli passi, insieme, giorno per giorno. Un processo lento, perciò, che offre però importanti risultati umani, oltre che materiali.
Nicola Bellin
capoprogetto Habitando
Cordoba, Argentina
mercoledì 14 marzo 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento