lunedì 31 marzo 2014

I caschi bianchi si presentano

Carichi di entusiasmo e dei migliori propositi, i 16 giovani caschi Bianco di ProgettoMondo Mlal stanno ormai raggiungendo le proprie sedi in Italia, Africa ed America latina dove offriranno il loro anno di servizio civile per contribuire allo sviluppo di comunità svantaggiate affiancando le equipe locali e gli operatori di ProgettoMondo Mlal. Prima di partire ci hanno rilasciati ciascuno una breve testimonianza per presentarsi a tutti (vedi VIDEO).
Già da un paio di settimane, perfettamente operativi nelle sedi di Verona e Rovereto, Lorenzo Marin e Filippo Fratta Pasini, Valeria Melegari e Federica Manfrini, impegnati nel progetto “Ambientiamoci”. Sono volati in Marocco Elda Goci e Valentina Carrara, entrambe da sempre interessate alla tutela dei diritti umani, in particolare a quelli delle fasce più vulnerabili della società, per affiancare l’equipe del progetto “La forza delle donne”, e Maria Cristina Pilo e Cristiano Bassanini che lavorando nel progetto “Bambini in viaggio” potranno mettersi in gioco con l’entusiasmo che traspare dai loro profili e le esperienze professionali svolte. Sempre in Africa, ma molto più a sud, stanno aspettando Cristina Danna che, in quanto “figlia d’arte”, la cooperazione c’è l’ha nel sangue e non vede l’ora di fare la sua parte nel progetto “Responsabilidade”, in Mozambico. Elisabetta Caglioni e Consuelo Conti sono già in Guatemala: entrambe con un curriculum di educatrici, dove sono state accolte a braccia aperte dai bambini e adolescenti di “Edad de Oro Monte Cristo”. Esperienza oltreoceano come Casco Bianco anche per Silvia Donato e Corinna Lennelli, le due ragazze selezionate per il Perù, che mettono a disposizione studi, professionalità, ma soprattutto la voglia di condividere idee ed esperienze. Infine, Eleonora Banfi, Eleonora Falchetti e Marco Goldin che sono sbarcati in Bolivia. Oltre a perdersi nei paesaggi mozzafiato di questo Paese, le due Eleonora s’inseriranno rispettivamente nei progetti “Qalauma” e “Qutapiquiña” e sarà per entrambe una sorta di “ritorno in patria” dato che ognuna di loro in questo Paese ha già vissuto e lavorato. Esperienza del tutto nuova invece per Marco che qui, e in particolare nel progetto “Bolivia Campesina”, potrà mettere a frutto i studi nell’ambito agro-ecologico..
A tutti loro auguriamo di dare il meglio, con la sicurezza che gratificazione umana e professionale che riceveranno in cambio da questa esperienza sarà al di sopra di ogni aspettativa.

venerdì 28 marzo 2014

Il neoministro della Giustizia visita Qalauma

"Oggi porto via con me un’impressione forte, e per tutto ciò che è di nostra competenza, come ministro di Giustizia, confermo l’impegno a sostegno di questa iniziativa. Mi piacerebbe infatti molto potessimo in futuro contare su altri centri di riabilitazione come questo, in tutte le regioni della Bolivia". Questa la dichiarazione rilasciata ai giornalisti dal ministro Sandra Gutiérrez che, accompagnata dal suo capogabinetto, Cecilia Bolivar, lo scorso 22 febbraio ha visitato il Centro Qalauma ricevuta dal coordinatore Paese di ProgettoMondo Mlal Aurelio Danna e dal responsabile del Programma Qalauma, Roberto Simoncelli. In mattinata, prima della visita vera e propria a padiglioni e attività, c’era stata una breve conferenza organizzata nella biblioteca del carcere a cui partecipavano, oltre ai responsabili della struttura, della polizia e delle attività, anche 6 ragazzi detenuti che, portando all’attenzione del ministro la propria esperienza personale, hanno via via sollevato le questioni più cruciali rispetto al tema della giustizia minorile: l’interminabile detenzione preventiva che, ancora oggi riguarda circa il 90% degli ospiti di Qalauma in attesa di giudizio, le lungaggini burocratiche che impediscono un regolare iter processuale, il continuo passaggio di mano tra giudici e sedi giudiziarie per cui i procedimenti si arenano per mesi e mesi tra i fascicoli. Inoltre, anche se espresso in maniera più diplomatica dai presenti, è emerso come emblematico anche il nodo della formazione degli operatori di polizia che lavorano a Qalauma: "Il continuo ricambio e andrivieni di personale non adeguatamente formato per lavorare a un progetto pilota come quello in atto a Qalauma –è stato detto dal responsabile educativo Javier Enriquez– crea necessariamente disorientamento tra operatori e detenuti che, loro malgrado, si trovano costretti a riadattarsi continuamente a regimi detentivi e metodi rieducativi estremamente diversi".
"Rispetto a un sistema giudiziario ancora molto macchinoso e in grave difficoltà – ha confermato il rappresentante di ProgettoMondo Mlal a Qalauma, Simoncelli – il drammatico sovraffollamento delle strutture (400-500%) e l’aumento della violenza all’interno delle strutture tradizionali, la "mano dura" comunque non paga e, anzi, al contrario, rischia continuamente di interrompere il percorso educativo del giovane trasgressore che viene spedito in carcere per tempi indefiniti in attesa di processo anche per piccoli reati che meriterebbero misure alternative alla privazione di libertá".
Ed è questo il quadro attuale in cui lavora ProgettoMondo Mlal e in cui cominciano ad apprezzarsi i piccoli ma significativi passi avanti. In concerto con tutte le istituzioni governative e pubbliche coinvolte nella vita detentiva e post detentiva, ProgettoMondo Mlal è riuscito a inserire un programma estremamente innovativo per le politiche nazionali, e cioè il concetto di "giustizia riparativa", secondo cui il giovane che ha commesso un crimine instaura con la propria vittima un nuovo rapporto alla cui base c’è la richiesta di perdono e la riparazione del danno.
Lo stesso ministro Guitérrez ne ha dovuto riconoscere l’alto valore sociale e politico: "Forse domina ancora una vecchia mentalità –ha dichiarato ai microfoni– però credo che non sia impossibile: con questi esempi molto positivi, speriamo sul serio che si possa applicare la formula di "giustizia riparativa" con questi giovani e anche con tutti gli altri detenuti".
Infine il ministro ha pubblicamente ringraziato la cooperazione, e dunque ProgettoMondo Mlal che, grazie ai finanziamenti di Ministero degli Affari Esteri italiano, Unione Europea, Cei, Intervida e altri ancora, sta "collaborando e offrendo questi nuovi e buoni esempi".
Proprio nei mesi scorsi, infatti, ProgettoMondo Mlal, forte dell’esperienza pilota di Qalauma, si è visto approvare due nuove iniziative che riguardano il miglioramento dell’assistenza legale ai giovani detenuti, un accompagnamento post-detenzione nel reinserimento sociale e lavorativo e lo studio di misure alternative al carcere per i reati minori, nonchè ha avviato una nuova collaborazione con il Centro di riabilitazione minorile Cenvicruz (Santa Cruz), proprio con l’obiettivo di influire direttamente sulle politiche nazionali e dunque fare adottare dallo stesso governo boliviano, il programma di giustizia riparativa e la metodologia rieducativa basata sulle attività educative e culturali in carcere.
"Sono molto, molto, commossa –ha concluso– per ciò che ho visto di persona e per avere toccato con mano il desiderio di cambiare di questi giovani, la loro voglia di continuare a vivere, e di andare avanti".

Lucia Filippi
Comunicazione ProgettoMondo



PACE e DISARMO vanno in scena in ARENA

Anche Mlal Onlus per la pace e il disarmo. La nostra associazione è infatti tra i tanti promotori che aderendo al movimento pacifista e nonviolento, laico e religioso, della solidarietà e del volontariato, saranno protagonisti il prossimo 25 aprile, in Arena a Verona, di una giornata di resistenza in nome della pace.
Ridurre le spese militari, investire nella prevenzione dei conflitti armati, costruire i corpi civili di pace, rilanciare il servizio civile, smilitarizzare i territori: saranno infatti i dei temi forti dell'appuntamento che vedrà, tra gli altri, la presenza di Alex Zanotelli (missionario comboniano), Lidia Menapace (partigiana e femminista), don Luigi Ciotti (sacerdote antimafia), Alice Mabota (leader pacifista del Mozambico), Gad Lerner (giornalista e scrittore) e di molte testimonianze dirette delle iniziative nonviolente e campagne antimilitariste promosse dal variegato movimento per la pace in Italia e all'estero. Sarà anche una giornata di festa, con tanta musica proposta dagli artisti che hanno aderito: Simone Cristicchi, Grazia De Marchi, Vittorio De Scalzi, Farabrutto, Eugenio Finardi, Deborah Kooperman, Alessio Lega, Alessandro Mannarino, Nardo Trio, Alberto Patrucco, Pippo Pollina, David Riondino e con la partecipazione delle "Bocche di rosa".La manifestazione è promossa da un lungo elenco di reti, organismi, fondazioni, media e centri studi ed organizzata dall'associazione "Arena di Pace e Disarmo". Padre Venanzio Milani, della Fondazione Nigrizia, la descrive come "un racconto di ciò che si sta facendo per costruire la pace", e Mao Valpiana, direttore di Azione nonviolenta, aggiunge "metteremo in scena le proposte del movimento disarmista e nonviolento" mentre Michela Faccioli, del comitato organizzatore, conclude "sul prestigioso palco dell'Arena vedremo e sentiremo testimonianze, parole e musica che sapranno rappresentare le miriadi di azioni politiche, culturali, sociali che ogni giorno lavorano per la pace e contro la guerra".
Venerdì 25 aprile, giornata della Liberazione dal nazi-fascismo, sarà celebrata dai pacifisti con lo slogan "La resistenza oggi si chiama nonviolenza, la liberazione oggi si chiama disarmo". Si inizierà alle ore 12 in piazza Bra con l'inaugurazione, che vedrà come testimonial Cecilia Strada, di mostre fotografiche e pittoriche, mentre la piazza si animerà di flash mob realizzati dagli studenti e dai giovani in servizio civile e arriveranno le biciclettate "resistere-pedalere-resistere" degli Amici della Bicicletta; i cancelli dell'Arena si apriranno alle ore 13 per prendere posto e allestire gli striscioni delle associazioni e i cartelli dei vari gruppi. Alle ore 14 inizierà lo spettacolo con alternanze di testimonianze, musica, letture, video; alle ore 18 verrà presentata la nuova campagna "disarmo e difesa civile non armata e nonviolenta" e poi proseguirà la maratona musicale fino all'imbrunire.
Una manifestazione-spettacolo, ad entrata gratuita, che vedrà la regia di Michelangelo Ricci, la direzione artistica di Enrico de Angelis, con la conduzione di Valeria Benatti e Antonio Silva.
Molti i media partner. La diretta streaming sarà curata da LanuovaecologiaTV, e la diffusione radiofonica dal Network Radio Popolare e Radio Articolo 1.

Arena di Pace e Disarmo
via Spagna, 8 – Verona
www.arenapacedisarmo.org

per info:
segreteria@arenapacedisarmo.org
per richiedere accrediti stampa:
ufficiostampa@arenapacedisarmo.org

Liceali di Portogruaro in Marocco

Dall’8 al 12 aprile 2014 ProgettoMondo Mlal Marocco ospiterà una classe del Liceo per le Scienze Sociali Marco Belli di Portogruaro (Ve) in un itinerario di turismo responsabile. L’Organizzazione di cooperazione allo sviluppo è infatti attiva nel Paese del Maghreb dal 2001 con diversi progetti nei settori dell’educazione non formale, dell’alfabetizzazione, dello sviluppo locale, della promozione della migrazione responsabile tra i giovani, e della difesa e promozione dei diritti dei migranti e delle donne.
Gli studenti veneti visiteranno così i principali le città di Casablanca, Meknès, Fès, Rabat e Beni Mellal ed entreranno in contatto diretto con i progetti di ProgettoMondo Mlal attualmente in corso: "La Forza delle donne" e "Bambini in viaggio".
Questa nuova proposta di turismo responsabile fa parte a pieno titolo delle politiche locali di sviluppo sostenibile promosse da ProgettoMondo Mlal in collaborazione con le realtà locali, per massimizzare i benefici della visita degli studenti e per limitare il più possibile gli effetti negativi del turismo tradizionale.
Allo stesso tempo l’Organizzazione si propone ai ragazzi di Portogruaro come veicolo di scambio tra i popoli, permettendo loro, attraverso l’incontro e la condivisione della quotidianità con la gente del luogo, di entrare realmente in contatto con la realtà e le tradizioni marocchine.

Valentina Carrara
Casco Bianco Rabat
ProgettoMondo Mlal Marocco

giovedì 27 marzo 2014

Il mio camp per il domani

Quello che doveva essere un campus in Burkina Faso, un viaggio per 10 ragazzi, finanziato dal Progetto europeo "A possible world" di ProgettoMondo Mlal, e gravitante attorno al tema del settimo obiettivo del Millennio sulla sostenibilità ambientale, in realtà si è dimostrato essere molto di più per noi.
In quindici giorni abbiamo avuto modo di vivere a stretto contatto con giovani di diverse parti d'Europa (Germania, Polonia e Croazia), in un contesto culturale e sociale, quello del Burkina Faso appunto, totalmente estraneo al nostro. Insieme abbiamo condiviso un viaggio che ha attraversato la realtà dei villaggi di Gouera, Loropeni, Ouo, Pouleba e Obirè, e incrociato il nostro sguardo con quello di chi, giorno dopo giorno, affronta problemi quali quello della malnutrizione infantile, del diritto all’istruzione, dell'accesso all'acqua e ai servizi igienici.
In 14 giorni abbiamo visitato e conosciuto i giovani di Bobo Dioulasso, e con loro abbiamo condiviso il pensiero di come si possa migliorare la situazione del Burkina integrando principi di sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi di questo Paese, limitando così la perdita di risorse ambientali; abbiamo respirato insieme agli artisti del Siraba la musica l'arte e la cultura locale, che diventano espressione e viva voce di quanto può dare e fare questa terra.
Grazie a queste esperienze sono nati forti momenti di riflessione, personale e condivisa, su quali sono le sfide da affrontare oggi a livello globale per un domani migliore, attento ai temi diritti umani e l'ambiente, e su quali passi intraprendere per cambiare veramente una situazione che da troppi anni è funambola sul filo dell'insostenibilità.
Ecco che per noi giovani, non solo europei e non solo burkinabè ma di tutto il mondo, le chiavi d'accesso a un mondo che cambia, a un nuovo mondo possibile, appaiono proprio l’opportunità di condividere, educare, informare, sensibilizzare e costruire una partecipazione che sia davvero consapevole e attiva. A cominciare da noi.

Sara Fortini

Verona



Torna il sole sulla scuola di Myrdud


La ditta Sopec Plus, incaricata dei lavori di costruzione della scuola comunitaria di Myrdud, ha chiuso formalmente i lavori e consegnato le chiavi della struttura educativa al direttore e alla comunità di Myrdud già nel mese di ottobre. Ad aprile vi sarà però una verifica sullo stato della costruzione a 6 mesi dalla prima consegna delle chiavi, per dichiarare definitivamente conclusa la tappa di realizzazione della scuola.
Così, già dalla seconda metà di ottobre, i bambini di Myrdud sono entrati nella nuova struttura e hanno iniziato il nuovo anno scolastico senza ritardi rispetto alle tabelle ministeriali. Il progetto "Scuole per la rinascita" ha inoltre contribuito all’installazione del sistema elettrico e dei pannelli solari della scuola, e all’equipaggiamento dell’istituto grazie ad una donazione di mobili scolastici e materiali ludici e didattici. Sono state implementate inoltre diverse formazioni destinate prevalentemente al personale docente della scuola, per migliorare l’approccio pedagogico e rafforzare le conoscenze didattiche d’insegnanti e maestri.
Grazie a una sinergia con il progetto "Haiti Verde", sempre promosso da PMM nell’area rurale di Leogane, s’è poi generata l’opportunità per realizzare la costruzione delle toilettes della scuola, offrendo in questo modo ai bambini e agli insegnanti servizi igenici di qualita e accesso all’acqua.
Con questo importante passo avanti, ProgettoMondo Mlal, chiude una lunga tappa che ha permesso d’intervenire, non senza fatiche e complessità, nella costruzione di 3 scuole: due scuole in muratura (Aspam e Myrdud) e una scuola semi-permanente in legno (Deslandes). In relazione a quest’ultima scuola le negoziazioni condotte da PMM hanno consentito e facilitato la sottoscrizione di un accordo tra la comunità di Deslandes, Nazioni Unite, e l’ONG finlandese FCA; tale accordo prevede l’intervento di Nazioni Unite per il completamento della costruzione in muratura della scuola.
In quest’ultimo caso i lavori sono iniziati in febbraio e si protrarranno fino alla seconda metà del 2014 sotto la responsabilità esclusiva di Nazioni Unite.

Alessandro Gambarini
Scuole per la Rinascita
ProgettoMondo Haiti

mercoledì 26 marzo 2014

Assemblea d'Istituto "Educ-attiva"

Siamo spesso abituati a pensare alla scuola solo come al luogo di trasmissione di competenze tecniche e di formazione professionale, ma è piacevole ricordarsi a volte che essa è anche lo spazio in cui i giovani passano la maggior parte del proprio tempo, lo spazio dove, quindi, si formano come esseri umani ed assimilano molti dei valori che li accompagneranno nella loro vita.
Ed è piacevole soprattutto vedere una scuola che si adopera affinché i suoi studenti prendano coscienza del proprio ruolo nella società, come cittadini attivi e responsabili.
Ne è un esempio il Liceo Rosmini di Rovereto (TN) che, in vista dell'Assemblea d’Istituto tenutasi il 21 marzo 2014, grazie all’appoggio del dirigente Francesco De Pascale, ha dato spazio a un laboratorio di "educ-attivazione" in collaborazione con l’APSS, chiamato "In punta di piedi sul pianeta", dove gli studenti delle classi 1° BM e 1° CS, coordinati dalla professoressa Cinzia Azzolini e guidati da un’operatrice di Mlal Trentino Onlus, Federica Manfrini, hanno affrontato in sede di lezione un percorso di approfondimento legato alle tematiche ambientali, agli stili di vita e al concetto di cittadinanza attiva, a livello sia locale che globale, grazie in particolare allo spunto offerto dall’analisi di due progetti di cooperazione internazionale realizzati ad Haiti da ProgettoMondo, l’Ong di cui Mlal Trentino Onlus è anche tra i soci fondatori: "Haiti nella terra" e "Nuove Energie".
Durante il lavoro in aula, che ha preceduto l'Assemblea d’Istituto, i giovani hanno realizzato dei cartelloni sui temi dello sviluppo sostenibile e della sostenibilità ambientale, che hanno poi esposto il 21 marzo in uno stand collocato nell'atrio dell'edificio scolastico. Da questa postazione, i ragazzi si sono quindi impegnati a coinvolgere gli altri studenti di passaggio a partecipare allo scambio di idee, attraverso attività creative e divertenti, come il test on-line sulla sostenibilità ambientale di A Possible World – uno specifico progetto di ProgettoMondo che intende appunto sollecitare la costruzione di una rete di sensibilizzazione sui temi cruciali del 7° obiettivo del millennio – oppure con il semplice gesto di apporre la sagoma della propria mano su un cartellone, come impegno tanto a continuare la collaborazione in eventi futuri, quali la "Notte Verde" di Rovereto e la giornata "Conto anch’io" del 2015, quanto, soprattutto, a farsi portavoce essi stessi di quell’idea di cittadinanza attiva che parte in primo luogo dalla scuola.
I giovani che hanno animato lo stand – Arianna Benedetti, Jacopo Benedetti, Irene Caporali, Matteo Dalle Vedove, Cesare Delucca, Enrica Emanuelli, Fabio Furchi, Antonio Innecco, Pietro Passarella, Lorenzo Rizzello, Giulia Ruscazio e Alessandra Zanvettor – insieme a tutti gli altri che hanno partecipato durante l’assemblea, hanno dimostrato che anche temi di tanta rilevanza possono essere affrontati con entusiasmo e protagonismo in una scuola che pone la crescita dello studente al centro del proprio interesse.

Filippo Fratta Pasini
ProgettoMondo Italia

martedì 25 marzo 2014

Responsabilità sociale, non solo filantropia

Una ricerca su “La gestione della responsabilità sociale di impresa in Mozambico”, realizzata da ProgettoMondo Mlal nel corso del 2013 nell’ambito del progetto “Responsabilidade”, ha messo in luce come il campione di imprese intervistato (235 mozambicane e straniere, micro, piccole medie e grandi, distribuite geograficamente nelle tre province di Nampula- nord, Beira-centro e Maputo–sud) mantenga ancora, rispetto ad azioni di RSE, cui fa da cornice un vuoto normativo, una scarsità di risorse finanziarie e di risorse umane formate ad hoc, un tipo di approccio filantropico piuttosto che strategico. È emerso altresì il maggior coinvolgimento delle imprese straniere, rispetto alle mozambicane, nella promozione di interventi di RSE, considerato che le seconde non ne comprendono ancora a fondo i benefici.
ProgettoMondo Mlal nel corso del 2013 nell’ambito del progetto “
La squadra di ricercatori del progetto, guidati dal coordinatore scientifico e direttore del centro di ricerca CEPKA della Università Cattolica del Mozambico, con l’assistenza tecnica di Altis–Alta Scuola Impresa Società della Università Cattolica del Sacro Cuore, ha concluso lo studio suggerendo che vengano promosse azioni formative per la classe dirigente di lunga e corta durata per sopperire alle lacune esistenti; che possa essere garantito un maggior intervento del Governo per regolamentare il settore nelle sue diverse vertenti e, infine, che le imprese con maggiore esperienza nel Paese sul tema della RSE possano condividere la proprie conoscenze con le altre che desiderano promuovere azioni nel settore, così da favorire la diffusione delle buona pratiche. Questi risultati sono stati presentati nel corso di 3 seminari e una conferenza tenutisi in questi giorni nelle città di Nampula, Beira e Maputo ove, tra i relatori, è intervenuto anche Alberto Giacomotti della Fondazione Sodalitas (Milano), istituzione associata al progetto, che ha presentato alla platea di partecipanti, rappresentati da funzionari del settore pubblico e privato mozambicano, l’esperienza della fondazione a sostegno delle imprese sui tema della sostenibilità. Gli eventi hanno raggiunto gli obiettivi sperati, e cioè stimolato il dialogo sul tema, favorito l’incontro e lo scambio tra settore privato e pubblico sulla RSE, sollecitando l’interesse per le prossime attività progettuali e aperto la strada a un nuovo confronto pubblico che possa promuovere e sostenere anche interventi di riforma legislativa con il governo.

Marco Fucili

Progetto Responsabilidade

ProgettoMondo Mlal Mozambico

Giovani, attivismo e sviluppo sostenibile

Sono aperte le iscrizioni fino al 31 marzo 2014 per il corso di formazione in progettazione partecipata per 13 aspiranti facilitatori tra i 18 e i 28 anni, che hanno voglia di mettersi in gioco nei progetti europeiA Possible World e Youth4Earth, per contribuire allo sviluppo sostenibile della propria città e del villaggio globale di cui tutti siamo parte.
Il corso è diviso in due fasi: la prima, che si terrà il 12 e 13 aprile 2014 nella Casa Mater Divinae Sapientiae in Loc. Fontanafredda (Valeggio sul Mincio), formerà i partecipanti nelle tecniche di Open Space Technology (OST) – una modalità innovativa di programmazione di eventi basati sul coinvolgimento, la creatività e la condivisione di proposte – con l’obiettivo di progettare insieme durante il corso l’Open Book Workshop di A Possible World e Youth4Earth, previsto per maggio 2014.
La seconda fase, ovvero la formazione “on the job”, consisterà proprio nell’animazione e nella facilitazione dell’Open Book Workshop sul territorio di Verona e Vicenza, dove si potranno raccogliere le idee e i desideri dei giovani per progettare assieme nuove forme di volontariato e attivismo locale.
La formazione sarà gestita dal docente responsabile Gerardo de Luzenberger, facilitatore professionista con un’esperienza decennale nel campo e fondatore della Scuola Superiore di Facilitazione e della Genius Loci, nonché da esperti che forniranno contributi specifici sulle tematiche del 7° Obiettivo del Millennio e dello sviluppo sostenibile.
L’offerta formativa è gratuita ed è compreso il pernottamento per la notte tra il 12 e il 13 aprile con colazione, due pranzi e una cena. Al termine della formazione on the job sarà consegnato a tutti i partecipanti un attestato rilasciato dalla Scuola Superiore di Facilitazione.

MODULO D’ISCRIZIONE da inviare all’indirizzo apossibleworld2013@gmail.com, entro il 31 marzo 2014.

lunedì 24 marzo 2014

Donare oggi è ancora più vantaggioso

Con il mese di marzo comincia la corsa al recupero di scontrini e ricevute utili per detrarre o dedurre dalla dichiarazione dei redditi tutto ciò che è possibile. E da quest’anno per i sostenitori di Progetto Mondo c’è una buona notizia: le donazioni del 2013 saranno detraibili fino al 24%, rispetto al 19% dell’anno precedente, e la percentuale aumenterà al 26% a decorrere dall’anno 2014.
La legge 6 luglio 2012 n. 96, infatti, ha sancito che la detraibilità delle erogazioni liberali a favore di Onlus e di iniziative umanitarie, religiose o laiche, gestite da fondazioni, associazioni, comitati ed enti individuati con Dpcm, venga equiparata a quella per le erogazioni liberali ai partiti.
Questo significa una grande opportunità per i donatori che, oltre a beneficiare di questi vantaggi fiscali, vedranno premiata la loro generosità e sensibilità nell’avere scelto di investire per il settore del no profit. Ed è un risultato positivo anche per le Onlus stesse che, da anni, chiedono un occhio di riguardo per tutti quei cittadini che ogni anno rinnovano il proprio segnale di solidarietà verso chi ne ha più bisogno, anche in un momento di crisi economica come questa che sta davvero colpendo tutta la società.
Il limite massimo annuo su cui calcolare la detrazione resta fissato a 2.065 euro, e viene confermato che, per usufruire di questo vantaggio fiscale, il versamento dell’erogazione deve essere effettuato tramite banca, ufficio postale o altri sistemi di pagamento tracciabili (carte di debito, di credito, prepagate, eccetera). Va ricordato quindi a tutti i donatori di conservare le copie dei propri versamenti che verranno richieste dagli Enti preposti in allegato alla dichiarazione dei redditi. E nella compilazione della dichiarazione non dimenticate la possibilità di destinare il 5 per mille a ProgettoMondo, inserendo nell’apposito spazio dedicato alle Onlus il codice fiscale 80154990586.
È un gesto che non costa nulla, ma che può fare la differenza per il resto del mondo!
Porta sempre con te il codice fiscale di ProgettoMondo!

DONA SUBITO

CineChildren - Tre film di ProgettoMondo in finale

http://youtu.be/KLV4KVPWue0
Sono tre i documentari di ProgettoMondo arrivati in finale alla seconda edizione di Cinechildren, il Festival internazionale di cinema dedicato ai giovani che si tiene a Schivenoglia in provincia di Mantova nello scorso e nel prossimo week end (21-23 e 28-30). Nella sezione “Corto documentario” sono stati, infatti, selezionati “Bienvenidos”, “Piccoli sogni che si avverano” e “Haiti nella terra”, tutti diretti dalla regista Annamaria Gallone e realizzati dalla Kenzi Productions in collaborazione con ProgettoMondo Mlal che in questi Paesi ha altrettanti progetti di cooperazione internazionale. I due documentari girati in Bolivia raccontano l’impegno a sostegno di piccole comunità che per il proprio autosostentamento propongono itinerari di viaggio alternativi alle rotte battute dal turismo internazionale e le attività delle organizzazioni economiche contadine per la trasformazione dei prodotti locali nell’ottica di garantire un giorno una
http://youtu.be/oDYvff8YtuU
sovranità alimentare al loro Paese. Sul tema della sicurezza e sovranità alimentare anche il terzo documentario che testimonia l’immane sforzo del movimento nazionale dei contadini haitiani per trovare nell’altipiano Centrale nuove opportunità di sopravvivenza e di sviluppo per il loro Paese martoriato da povertà endemica e ogni tipo di avversità naturale, primo tra tutti il devastante terremoto del 2010.
Verranno proiettate le 45 opere finaliste, individuate fra le 250 pervenute da 30 differenti Paesi. Le proiezioni sono tutte a ingresso gratuito e hanno come tema “I giovani e l’alimentazione”, sul rapporto fra ragazzi e cibo con i disturbi alimentari, la corretta dieta alimentare, i cibi spazzatura e la sicurezza alimentare.
http://youtu.be/MlmhM0U8MXg
Sono quattro le sezioni del concorso: Corti di animazione, Corto di finzione, Corto documentario, Pellicole realizzate dalle scuole. Nella giornata di venerdì 28 marzo si terrà anche un convegno dal titolo “I giovani e l’alimentazione”, organizzato dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Lombardia, e a seguire, l'incontro con il giornalista Amedeo Goria e il cantautore Lorenzo Piani.
Il Festival è organizzato da AMET Associazione Musica E Tecnologia, dall'etichetta discografica "Progetti e Dintorni", e dall'associazione "Cercando il cinema". Molti sono i patrocini istituzionali, fra cui Regione Lombardia e Expo 2015.

lunedì 17 marzo 2014

Le Nazioni Unite premiano ProgettoMondo

Le Nazioni Unite premiano ProgettoMondo per il suo impegno al fianco delle giovani generazioni dell’Honduras. Con un report di 31 pagine, il Fondo per la Democrazia dell’Onu (UNDEF), che nel 2011 aveva accordato alla nostra Ong un finanziamento per la realizzazione di un progetto teso a costruire una rete di 57 organizzazioni giovanili per garantire la loro partecipazione alla vita democratica del Paese, ha valutato positivamente quanto realizzato in questi anni dalla nostra Ong con il partner locale, Cdh.
Un intervento avviato all’indomani del golpe del 2010 che aveva lasciato l’Honduras gravemente scosso e con un vertiginoso aumento del livello di insicurezza e violenza. Un contesto perciò altamente a rischio che necessariamente andava a colpire la fascia più giovane della popolazione, che in Honduras costituisce il 64% del totale.
Proprio per questo motivo PM aveva identificato il lavoro con, e per, i giovani delle aree rurali più depresse come prioritario per restituire una speranza e offrire una concreta opportunità di sviluppo ai più giovani appartenenti alle comunità più svantaggiate.
Il progetto Giovani per la Democrazia ha quindi permesso di creare nei Municipi di Nacaome e Choluteca due reti municipali costituite da un totale di 57 associazioni giovanili di base e una rete regionale denominata, Movimento dei Giovani del Sur dell’Honduras.
Le conclusioni del documento di valutazione delle Nazioni Unite dicono che “il progetto è riuscito a promuovere una nuova presenza attiva dei giovani nell’agenda politico sociale delle loro realtà di appartenenza, ha contribuito a rafforzare le capacità organizzative delle associazioni giovanili, ha saputo valorizzare gli ambiti del volontariato dando priorità al ruolo dei partner locali, che ancora una volta confermano serietà e professionalità sul campo, ha creato nuove opportunità di collaborazione tra società civile e la pubblica amministrazione e ha garantito una nuova forma di dialogo tra società e autorità locali così da meglio rispondere alle aspettative e domande dei giovani”.
Inoltre, aspetto che a ProgettoMondo Mlal preme innanzitutto, Undef ha riconosciuto la sostenibilità istituzionale, tecnica e finanziaria del progetto, ovvero il suo valore propulsivo, replicabile e duraturo nel tempo, anche a progetto concluso: “Le organizzazioni partner - si legge nel documento finale- collaborano congiuntamente da anni, condividendo una visione strategica centrata sul empowerment istituzionale. Entrambe le organizzazioni sono note per la loro esperienza in relazione alle politiche relative alla parità di genere, la promozione dei diritti dei giovani, e il rafforzamento dei processi di organizzazione della gioventù”.
Infine, le Nazioni Unite rivendicano con giusto orgoglio il ruolo che, con il supporto offerto a ProgettoMondo e alla sua iniziativa “Giovani per la Democrazia”, ha avuto sui risultati raggiunti: “Durante il periodo di transizione che sta attraversando l’Honduras – recitano le conclusioni- il valore aggiunto garantito dal progetto UNDEF è stato quello di promuovere la leadership giovanile e l'associazionismo, soprattutto in comunità rurali che non hanno mai avuto l'opportunità di partecipare a questo tipo di iniziativa civica. La creazione di reti giovanili nei Comuni di Nacaome e Choluteca ha incoraggiato il coinvolgimento dei giovani nella stesura delle agende pubbliche e politiche, offrendo loro opportunità concrete per partecipare ai processi decisionali a livello locale”.

Link al documento di valutazione
Link alla scheda progetto "Giovani per la Democrazia"

mercoledì 5 marzo 2014

IO L8 TUTTI I GIORNI_la storia di Samira

In Marocco i diritti delle donne sono troppo spesso violati. Fattene portavoce e dedica a loro il prossimo 8 marzo, sostieni il Progetto “La Forza delle donne”:
- organizza con le amiche una cena solidale
- parlane attraverso i nostri gadget
- dona ora e  sostieni un’associazione di donne

- firma la petizione “Nessuna tolleranza contro la violenza verso le donne”
- condividi la storia di Samira 

La storia di Samira
Ho incontrato l'uomo che sarebbe diventato mio marito nell'azienda dove lavoravo, era uno dei nostri clienti abituali e curavo personalmente tutte le sue operazioni. Giorno dopo giorno le sue visite sono diventate sempre più frequenti e ha coimciato a parlarmi della sua vita privata e dei problemi che aveva con la moglie. Io lo ascoltavo, ma gli consigliavo di recuperare il rapporto con la moglie, anche per il bene dei figli.
Eravamo diventati amici e ci piaceva parlare. Qualche tempo dopo, mi ha dato appuntamento dopo l'orario di lavoro e il giorno in cui sono uscita con lui, mi ha proposto di sposarlo. Era deciso a divorziare dalla propria moglie. All'inizio ho rifiutato categoricamente, era molto più vecchio di me e poi non riuscivo a concepire il matrimonio con un uomo divorziato. Di fronte al mio rifiuto non si è dato per vinto: mi chiamava spesso al telefono e per farmi cambiare idea insisteva nel dirmi che era molto ricco e poteva darmi una vita facile, agiata, con tutto quello che mi serviva, addirittura una donna di servizio che si occupasse della casa. La sua unica condizione era che smettessi di lavorare e mi occupassi solo di lui. Ero molto fiera del mio lavoro, ma ho comunque accettato. Mi prospettava una vita da principessa, quella che ingenuamente sognavo, finalmente sarei stata la più felice del mondo.
Così ci siamo sposati, ma con la prima visita dei suoi figli a casa ho capito che qualcosa stava cambiando: il mio compito era quello di servirli e mi consideravano non più di una loro collaboratrice domestica. Eri una cameriera, più che una moglie. Non ha mai mantenuto nessuna delle sue promesse, mi occupavo di tutte le faccende domestiche, ha fatto stabilire i suoi figli da noi e io dovevo occuparmi di tutte le loro esigenze e necessità: ero la prima ad alzarsi al mattino e l'ultima ad andare a letto. Erano molto cattivi con me, sia mio marito che i suoi figli, e ogni volta che si rivolgevano a me lo facevano insultandomi.
A volte non ne potevo più e gli chiedevo dove fossero finite le sue promesse. Mi rispondeva che non ero obbligata a continuare a vivere con lui e che potevo andarmene in qualsiasi momento. Spesso mi picchiava e quando gli dissi che ero incinta s'infuriò molto e mi insultò per ore. Quando lavoravo, avevo la mia autonomia finanziaria, da sposata me ne ha completamente privato. Tutti i suoi beni erano destinati ai suoi figli. Quando chiedevo dei soldi, mi diceva che dovevo lavorare per poter spendere come volevo. Il rapporto con la mia famiglia era quasi inesistente, non mi permetteva di andarli a trovare, qualsiasi fosse l'occasione. Ha approfittato dei miei silenzi e della mia abnegazione e umiliarmi è diventata un'abitudine. L'unica cosa che potevo fare era essere paziente e andare avanti.
Nel mia casa, tutto era contro di me: lui, i ragazzi. Io ero sola, l’unica compagnia era quella di mia suocera, una vecchia signora di 90 anni, che a un certo punto è venuta a vivere con noi. Di lei mi occupavo volentieri, era gentile e spesso pregava per me, perchè le cose potessere funzionare tra me e mio marito.
Ma non è stato così. I litigi e le violenze sono continuati, credo che anche la differenza di età tra di noi non aiutasse, ma anzi contribuisse a creare un sacco di malintesi, nonostante vivessimo nella ricchezza. Noi ragazze, io per prima, ci lasciamo ingannare dalla ricchezza e dalla fortuna che potrebbe fornirci un uomo, non ci rendiamo conto che non è quello che conta.
Da quando la nostra bambina ha raggiunto l’età scolare ci siamo lasciati e abbiamo avviato le pratiche del divorzio. Lui continua a ignorare sua figlia e non mi passa soldi per il suo mantenimento. Sono stata costretta a farle cambiare scuola perché quella che aveva iniziato era troppo costosa per me, lui continua a ripetermi che è solo una ragazza quindi può anche non andare a scuole, mentre per i suoi figli è diverso, sono maschi, loro hanno diritto ad una buona istruzione e infatti sono iscritti alla scuole migliori. Non chiede nemmeno mai notizie della bambina, come non esistesse. Io soffro molto, la piccola non è responsabile della situazione dei suoi genitori e ha il diritto di vivere una vita dignitosa, proprio come i suoi fratelli.
Attraverso le vie legali non ho avuto successo, pur presentando tutte le prove possibili e immaginabili: mio marito è un imprenditore ricco, molto conosciuto nella regione. E infatti io e mia figlia abbiamo perso la causa e quindi qualsiasi possibilità di ottenere il mantenimento. Le mie entrate sono davvero misere, coprono a mala pena le spese più elementari, e per di più mia figlia ha un problema al piede che le impedisce un'andatura corretta, necessiterebbe di cure specifiche che, neanche a dirlo, suo padre non vuole assolutamente sostenere.
Ultimamente ho chiesto aiuto a una associazione per un sostegno psicologico e una consulenza legale affidabile. Posso contare anche sul sostegno dei miei genitori perché ora sono tornata a vivere con loro. Tuttavia, rivorrei la mia autonomia, perché non è possibile per me continuare questa vita. Devo tornare a lavorare per un avere un salario regolare che mi permetta di provvedere degnamente alle mie esigenze e a quelle di mia figlia. Mi sento di aver fallito, non sono stata in grado di fare la scelta giusta, ma non è la fine del mondo. Io riprenderò in mano la mia vita, non sarà facile perché nella nostra società una donna divorziata non ha grande considerazione. Ma non ho altra scelta che andare avanti, e lo farò.

Samira, donna marocchina
testimonianza raccolta dall’equipe de “La Forza delle Donne”